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Ryanair e il passeggero sceso dal volo a Bergamo: “Non era overbooking, aereo più piccolo del previsto”

Orio al Serio, il viaggiatore si era offerto di scendere dal velivolo su cui non c’erano abbastanza posti. La compagnia: diritto al risarcimento, ecco come ottenerlo

Il passeggero che è sceso dall'aereo ottenendo le acclamazioni dagli altri viaggiatori

Il passeggero che è sceso dall'aereo ottenendo le acclamazioni dagli altri viaggiatori

Dopo alcuni giorni dalla notizia del passeggero che all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio si è offerto di scendere da un volo Ryanair su cui c’erano più passeggeri che posti disponibili, l’azienda ha replicato con un comunicato. La compagnia aerea spiega che il velivolo non era “overbooking”, ma era stato sostituito da un aereo più piccolo di quello previsto e con meno posti disponibili. Per questo il mezzo non avrebbe potuto decollare se il volontario non si fosse deciso a scendere. 

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L’overbooking è una pratica nota che si verifica quando vengono venduti più biglietti rispetto a quelli realmente disponibili. Talvolta questo accade per un errore, ma spesso le aziende adottano questa strategia per compensare le possibili cancellazioni mancate presentazioni dei clienti, massimizzando così i ricavi e l’occupazione delle risorse. 

Il comunicato Ryanair

Nel caso avvenuto all’aeroporto di Orio al Serio, Ryanair ha dichiarato che sul volo diretto a Palma di Maiorca “era previsto che operasse con un aeromobile 737-8200 (da 197 posti), ma per motivi operativi l'aereo originale è stato sostituito con un 737-800 (da 189 posti). Di conseguenza, un piccolo numero di passeggeri è stato trasferito gratuitamente sui voli disponibili successivi per Palma, in partenza più tardi quello stesso giorno (12 giugno) o il giorno seguente (13 giugno). Ryanair si scusa sinceramente con questi passeggeri per qualsiasi inconveniente causato a seguito di questo cambio di aeromobili”.

In questi casi c’è il risarcimento

La compagnia aerea ha anche spiegato che i passeggeri interessati da questa situazione hanno diritto al risarcimento previsto dal regolamento europeo EU261, che tutela i viaggiatori in caso di disservizi come ritardi, cancellazioni e negato imbarco.

Il risarcimento copre ritardi di:

  • 2 ore o più per voli fino a 1.500 chilometri;
  • 3 ore o più per voli intra-Ue superiori a 1.500 chilometri e per altri voli tra 1.500 e 3.500 chilometri;
  • 4 ore o più per voli superiori a 3.500 chilometri.

Allo stesso modo prevede un risarcimenti di:

  • 250 euro per voli fino a 1.500 chilometri;
  • 400 euro per voli intra-UE superiori a 1.500 chilometri e per altri voli tra 1.500 e 3.500 chilometri;
  • 600 euro per voli superiori a 3.500 chilometri.

Come richiedere il risarcimento

Per richiedere il risarcimento bisogna presentare una richiesta scritta alla compagnia aerea, specificando i dettagli del volo e il disservizio subito. Se la compagnia non risponde o rifiuta la richiesta, ci si può rivolgere a un'associazione di consumatori o a servizi di mediazione specifici per i diritti dei passeggeri aerei. Come ultima risorsa, è possibile intraprendere un'azione legale contro la compagnia aerea.