ALESSANDRO BORELLI
Cronaca

Grand Hotel di San Pellegrino, al via il secondo lotto della ristrutturazione

Al termine di questo secondo lotto, ne dovrà necessariamente seguire un altro per condurre in porto il rifacimento dell’intero complesso

Il Grand Hotel di San Pellegrino (Bettolini)

Il Grand Hotel di San Pellegrino (Bettolini)

San Pellegrino Terme, 2 ottobre 2016 - Gli antichi fasti sono custoditi dalla memoria dei più anziani: «Qui – dicono quelli riuniti, anche in questo caso secondo una consolidata tradizione, ai tavolini del bar “Bigio” – sembrava di vivere nel cuore della Belle Époque». E il merito non era soltanto delle bellezze del Liberty, che San Pellegrino Terme, nel cuore della Valle Brembana, proponeva, allora come ora, in gran quantità, a cominciare dal Casinò da poco restaurato. Dall’altra parte del fiume, infatti, il “cuore pulsante” della vita mondana sull’uscio delle frequentatissime Terme era il Grand Hotel: le sue porte si chiusero per sempre nel 1978 ma da allora l’edificio è rimasto lì, maestoso ed elegantissimo, con la sua imponente cupola e linee, anche nell’inesorabile degrado, pur sempre suggestive. E presto qeusto gioiello potrebbe rivivere

«Il grande sogno - ammette il sindaco, Vittorio Milesi, – è di vedere il Grand Hotel presto riaperto». Non è solo un auspicio: in questi giorni il cantiere della ristrutturazione, che procede necessariamente segnando il passo come sempre accade con immobili sottoposti a vincoli storico-artistici, ha cominciato ad operare all’interno delle vecchie cucine: «Il cronoprogramma – puntualizza il primo cittadino – prevede due anni di lavori. Si tratta del recupero e restauro conservativo interamente finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con uno stanziamento straordinario di 18,6 milioni di euro. L’operazione comprende il restauro completo del piano terra, la demolizione e il rifacimento proprio delle cucine, il rifacimento della cupola centrale e altri interventi di messa in sicurezza e adeguamento antisismico».

Al termine di questo secondo lotto (il primo aveva sostanzialmente riguardato la messa in sicurezza dell’edificio, con la rimozione e il rifacimento del tetto, delle facciate e di alcune parti interne per un investimento di circa 3 milioni di euro), ne dovrà necessariamente seguire un altro per condurre in porto il rifacimento dell’intero complesso. La Regione ha già messo sul piatto 3 milioni; ne mancano poco meno di 20. Ma Vittorio Milesi è determinato: «L’idea è quella di indire una gara aperta a privati disposti a completare il recupero del Grand Hotel immettendo i capitali necessari. Il loro coinvolgimento è indispensabile». L’obiettivo, inutile dirlo, è quello di riportare la cittadina brembana alla ribalta del turismo che conta: «Questi passaggi – ribadisce il sindaco – sono fondamentali per restituire pure prospettive di lavoro e sviluppo a una Valle duramente provata dalla crisi».