ROBERTO CANALI
Cronaca

Vincita milionaria a San Pellegrino Terme, dalla pensionata d’oro al magnate americano: “Qui mai così fortunati”

Turisti e rilancio, una stagione indimenticabile e il “Gratta e Vinci” da 5 milioni accende ancora i riflettori sulla città termale

Il Grand Hotel di San Pellegrino riaprirà i battenti grazie a un gruppo americano di investitori

A spasso per San Pellegrino Terme. Sullo sfondo, l’hotel

Una pioggia di milioni: benedetta estate. Dea bendata e magnati californiani: meglio di una cura termale. Una stagione d’oro così non la si viveva da anni a San Pellegrino, la “capitale“ della Valle Brembana. Con i turisti è tornata anche la fortuna, che l’altro giorno ha sorriso a una pensionata: 5 milioni di euro incassati con un biglietto del Gratta e vinci da “soli” venti euro. Una di quelle giornate che cambiano la vita, anche se la signora neo milionaria – a quanto pare – non se la passava male neppure prima.

“Ci ha chiesto di custodire la sua identità: e lo faremo. Appena è rimbalzata la notizia se n’è andata – sorride il tabaccaio – forse per non rischiare di finire in tv. Ma quando l’eco sarà passata tornerà di sicuro a San Pellegrino. Noi naturalmente l’aspettiamo e siamo contenti perché la sua vincita ha finito per fare pubblicità al paese. Lo dicono tutti, del resto: questa è l’estate fortunata di San Pellegrino”.

Lo si era capito già prima di Ferragosto quando il gruppo americano Ekn Development si è aggiudicato il bando per il restauro e la gestione del Grand Hotel di San Pellegrino Terme, il monumento-gioiello da 250 camere costruito nel 1904 (simbolo insieme al Casinò della “Belle Époque” in Valle Brembana) chiuso da 45 anni. Da una ventina il progetto di rilancio dell’albergo, da quando cioè l’immobile fu acquistato dalla Provincia e trasferito al Comune, è rimasto stabilmente al primo punto nell’agenda delle priorità dei sindaci che si sono succeduti, ma finora nessun imprenditore si era fatto avanti. A sfatare la “maledizione” ci hanno pensato gli americani, che sono venuti nella Bergamasca da Newport Beach, California, e hanno messo sul tavolo 64,2 milioni di euro in cambio di un contratto di gestione per i prossimi 99 anni.

Inutile dire che sono stati accolti a braccia aperte. Il Grand Hotel è chiuso dal 1979 e anche per la maggior parte degli abitanti di San Pellegrino gli unici ricordi sono affidati non alla memoria ma alla celluloide, attraverso le immagini di “Primo amore” diretto da Dino Risi e interpretato da Ugo Tognazzi e Ornella Muti, girato l’anno prima della chiusura. “Siamo onorati che ci sia stato affidato un progetto di tale significato storico, in una città venerata come marchio ambasciatore del mondo – ha assicurato il Ceo del gruppo statunitense, Ebbie Khan Nakhjavani – Non vediamo l’ora di collaborare con il comune per riportare l’iconico Grand Hotel sulla mappa come destinazione globale”. Il progetto prevede la realizzazione di 118 camere su quattro piani, con ambienti che “evocheranno la raffinatezza delle ville italiane di primo Novecento”. A disposizione degli ospiti ci saranno una Spa, negozi di lusso, un ristorante e tutti i comfort, anche se a fare la differenza sarà la magnificenza dei grandi saloni affrescati, la scalinata in marmo di Carrara tutti quegli ambienti esclusivi che nel 1904 fecero dire alla regina Margherita di Savoia che quello era senza dubbio “uno degli hotel più belli d’Europa”. Allora erano la regina Elena e il principe Umberto a venire in vacanza qui, il re d’Egitto Faruk, Salvatore Quasimodo e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, adesso a San Pellegrino l’invito è per tutti e per brindare niente di meglio che un bel brindisi con la minerale, che da queste parti porta fortuna.

È dal 1700 che le proprietà della fonte hanno reso il nome del paese celebre in tutta Europa, tanto che nel 1760 si decise di rendere l’accesso a pagamento costruendo le fontane e le prime strutture per accogliere i turisti. Nel 1842 nacque lo stabilimento termale e nel 1899 l’avvocato milanese Cesare Mazzoni fondò la Società Anonima delle Terme di San Pellegrino, nome che verrà mantenuto fino al 1970. Lo storico stabilimento termale costruito nel 1899 ha ceduto il passo alle nuove terme, aperte a fine 2014 nel complesso dell’ex hotel Terme-Milano, mentre la San Pellegrino, lo “champagne delle acque minerali”, oggi fa parte del gruppo svizzero Nestlé. Qualche anno fa, quando fu dichiarato fallito il Casinò di Campione d’Italia, in provincia di Como, una delle quattro case da gioco in Italia, si accarezzò anche l’idea di riaprire il Casinò delle Terme, rimasto attivo appena dieci anni all’inizio del ’900, dal 1907 al 1917. Si discusse della cosa anche in Regione, ma alla fine Campione riaprì i battenti e non se ne fece più nulla. Questa volta però la fortuna a San Pellegrino è tornata a girare.