
Letterine per Santa Lucia
Bergamo, 12 dicembre 2015 - Migliaia di letterine (quest’anno anche piu di diecimila, corrispondenti circa a trenta sacchi belli colmi), che inevitabilmente iniziano tutte con la frase di rito: «Cara Santa Lucia, sono stato bravo e vorrei...» e segue la lista dei giocattoli. Preghiere, pensieri di pace e serenità? «Pochissimi», risponde don Luigi Morino, il sacerdote che da 12 anni ha in cura la chiesina più amata dai bambini bergamaschi, in via XX Settembre, dove è tradizione lasciare la letterina con la richiesta di doni a Santa Lucia. Un'usanza che porta moltissime famiglie con i bimbi a mettersi in coda per entrare in chiesa e depositare le lettere a fianco dell’effige della Santa. Un tempo si trattava di una statua lignea settecentesca piuttosto lugubre, sostituita poi con una riproduzione di cera meno spaventevole. «Ma non bastava: qualche mamma – racconta il sacerdote – si è lamentata del fatto che ai loro bambini impauriva il sangue della decollatura della santa martire: allora lo abbiamo coperto con un collier».
Da qualche anno, tra i mittenti ci sono anche i bambini delle scuole dell’infanzia dove la storia di Santa Lucia con annessa letterina, fa parte della didattica. Quindi niente apertura e archiviazione delle letterine? «Macchè – sorride don Luigi – e poi dove le metteremmo? Ormai non le leggiamo più. Una volta si aprivano perché i genitori lasciavano offerte in denaro. Tra le migliaia e migliaia lettere a volte ci può essere quella del padre disoccupato che chiede alla santa in regalo un nuovo lavoro. Ma richieste di grazie e doni particolari non ve ne sono». Santa Lucia, quindi, come Babbo Natale: e se per Santa Claus si spediscono lettere a Rovaniemi, per Santa Lucia la destinazione è Bergamo: «Arrivano lettere per posta dalla Svizzera, da Verona, da Bari e diverse da Brescia» racconta don Morino. E le aprite? «No, sono destinate alla Santa quindi – sorride il sacerdote – le aprirà lei». E come arrivano alla Santa? «Bruciandole – risponde il prete – il fumo sale e porta i desideri dei bambini al Divino». Bambini che insieme ai genitori arrivano anche a farsi tre ore di coda prima di entrare in chiesa. «Raccogliamo anche i ciucci che poi finiscono in missioni in Africa, una volta sterilizzati, e i giocattoli di cui si liberano i bambini».