Costa Volpino (Bergamo), 28 ottobre 2024 - Il movente ancora non è chiaro. Resta da capire perché Jashandeep Badhan la notte tra venerdì e sabato abbia colpito con 11 forbiciate (soprattutto al volto e al torace) la 18enne Sara Centelleghe. L’omicidio nell’appartamento al terzo piano del condominio a Costa Volpino. Si fanno ipotesi, di certo i due si conoscevano. Vicini di casa, ma anche amici di quartiere. Un movente sessuale? Un rifiuto della vittima a delle avances? “No, lo escludo”, precisa l’avvocato Fausto Micheli che assiste il 19enne di origini indiane, in carcere da sabato con l’accusa di omicidio volontario. Forse potrebbe essere legato all’acquisto di stupefacenti, di ’fumo’. Deep, da minorenne, sarebbe finito nei guai per droga. Un indizio. Nel frattempo proseguono gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo in collaborazione coi colleghi della Compagnia di Clusone, coordinati dal pm Golluccio.
Il movente, appunto. Davanti al magistrato, Badhan avrebbe ripetuto più volte di non sapere “perché l’ho fatto”. Oltre alle prime ammissioni, vale a dire l’aggressione alla 18enne, avrebbe detto di aver bevuto quella sera. E mentre raccontava le fasi del delitto sarebbe scoppiato a piangere. Elettricista, Deep abita con due fratelli minori e i genitori (descritti dai residenti come onesti lavoratori) nello stesso complesso residenziale di Sara, ma in una scala diversa. “Mio figlio era malato, prendeva pastiglie, usciva poco”, si lascia sfuggire la mamma del 19enne. Di quale patologia soffre? Un aspetto da certificato negli accertamenti. Tra oggi e domani l’interrogatorio di garanzia col gip, l’avvocato ha chiesto al cappellano del carcere “sostegno morale” per il suo assistito, ma anche “psicologico”.
A breve l’autopsia sul corpo di Sara, composto nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Sara Centelleghe frequentava l’istituto Ivan Piana di Lovere. Avrebbe compiuto 19 anni il 9 novembre prossimo e i suoi amici le stavano organizzando una festa. Venerdì Sara aveva deciso di passare la serata a casa con un’amica. La mamma era dal suo compagno (i genitori della ragazza sono separati). A un certo punto l’amica è scesa a prendere qualcosa da bere a un distributore automatico a pochi metri dall’ingresso del palazzo.
Nel frattempo, Deep avrebbe raggiunto l’appartamento della 18enne, forzato la porta, e una volta dentro preso da un cassetto le forbici. E avrebbe colpito la giovane, ferendosi a una mano. Poi la fuga lungo le scale fino allo scantinato a piedi nudi: gli investigatori hanno trovato impronte insanguinate di un piede senza scarpe, Deep era in pantofole e potrebbe averle perse nella fuga. Ha raggiunto casa sua passando dal corsello esterno dei box dopo essersi pulito in garage. È tornato a dormire. I carabinieri sono arrivati a lui seguendo le tracce di sangue e le testimonianze dei vicini. Nella perquisizione è stato trovato il cellulare della vittima.