È passato quasi un mese dall’omicidio di Sharon Verzeni, la giovane donna uccisa a coltellate per strada nella notte tra il 29 e il 30 luglio mentre camminava non lontano da casa sua, nel comune di Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. Cos’è successo quella notte? I punti fermi del delitto sono molti meno delle domande rimaste irrisolte. Tutta la storia si traccia in un cerchio che comprende il suo compagno, Sergio Ruocco, la sua famiglia, i suoi amici e colleghi, il bar Vanilla dove lavorava, i corsi di Scientology che frequentava, gli abitanti del paese.
E poi ci sono le cose che non tornano e quelle su cui gli inquirenti stanno provando a fare chiarezza: le telecamere non risolutive, i dubbi sulla dinamica, l’arma del delitto mai trovata, i versamenti sospetti rilevati sul suo conto corrente, il misterioso uomo in bicicletta visto nella zona del delitto, il testimone indagato per falsa testimonianza, le numerose ipotesi sull’identikit dell’assassino.
Infine, rimangono il dolore della sua famiglia e i progetti cristallizati per sempre nel tempo: il matrimonio che Sharon sognava, il figlio a cui forse stava pensando. Tutto è finito in quella notte d’estate. Non resta che seguire le briciole di un delitto di cui, al momento, non s’intravede la soluzione.