VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO E ARNALDO LIGUORI
Cronaca

Le bugie su “un amico” che avrebbe accoltellato Sharon

Sangare non ha ammesso subito l'omicidio, ma ha mentito agli inquirenti

L'omicidio di Sharon Verzeni apre molte piste d'indagine, tutte battute dagli inquirenti

Sangare, quando viene interrogato, non ammette subito l’omicidio e inventa una serie di bugie: prima afferma di non essere andato a Terno d’Isola negli ultimi mesi (ma testimonianze lo negano), poi dice di essersi tagliato i capelli mesi prima (ma la lunghezza non è compatibile con i tempi), infine ammette sì di essere stato a Terno la notte dell’omicidio, ma riferisce che Sharon era in compagnia di “un amico”, con cui avrebbe discusso e che quindi l'avrebbe accoltellata, minacciando poi anche lui che aveva assistito al fatto (ma questo contrasta con le telecamere che ritraggono in via Castegnate soltanto lei e l’uomo in bicicletta).

Alla fine, cede alla pressione e confessa l’omicidio: racconta di essere uscito da casa con quattro coltelli e l’intento di fare del male qualcuno e, dopo aver incrociato diverse persone ignare di avere davanti un potenziale assassino, ha incrociato Sharon designandola come vittima. La giovane donna è stata uccisa perché si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

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