
La sorella, a destra, e la madre dell’italo maliano Moussa Sangare, accusato di aver ucciso Sharon Verzeni a Terno d’Isola
Dopo l’arresto, gli inquirenti indagano su Sangare e scoprono essere una persona di “indole violenta”, capace in più occasioni “di malmenare anche la madre invalida” e di “minacciare i familiari di morte” anche con l’uso del coltello.
La sorella del trentenne, in particolare, racconta un episodio avvenuto in casa ad aprile 2024, qualche mese prima del delitto: “Ho sentito mia madre chiamarmi, mi sono girata e ho visto mio fratello in piedi alle mie spalle impugnare un coltello da cucina […], la punta rivolta verso di me”. Da quella volta, ha raccontato la ragazza, “dormo con mia madre, che ha paura per la mia incolumità […]. Dormivamo in camera chiusa a chiave, perché mia madre temeva che mi facesse qualcosa durante il sonno”.