Il carnefice d Sharon è eccezionalmente fortunato oppure si rivela un perfetto conoscitore di via Castegnate: perché agisce nell’unico tratto (una cinquantina di metri) non coperto dall’occhio di una telecamera. Sono ancora attesi gli esiti degli esami dle Ris sugli abiti delle vittima e sulle cuffiette con cui Sharon ascoltava musica. L’azione dell’assassino è stata fulminea, tanto (questo è il timore) che il suo codice genetico non sia rimasto impresso sulla vittima. Dopo i primi quaranta campioni salivari raccolti, prosegue la profilatura "a campione", per esclusione, per l’estrazione del Dna. Sono stati acquisiti per primi i campioni biologici della cerchia più vicina a Sharon, di alcuni residenti, dei possessori dei telefonini che hanno agganciato la cella che copre via Castegnate nei momenti in cui veniva consumato il delitto.
CronacaSharon Verzeni, dalla passeggiata anomala ai 4 colpi inferti con odio: i punti chiave del giallo