Il Comune di Bergamo è pronto ad avviare i lavori di ricostruzione del parapetto delle mura veneziane al baluardo del Pallone, nella parte crollata a causa delle piogge torrenziali che il 9 settembre scorso si sono abbattute sulla città, quando il torrente Morla che aveva rotto i suoi argini allagando una parte del capoluogo orobico. Da allora, il parco Sant’Agostino, dove si trova il parapetto crollato, è chiuso per motivi di sicurezza. Le prime risorse, 15mila euro, sono state stanziate e la richiesta di poter intervenire alla proprietà, il Demanio, è stata inviata. Palazzo Frizzoni punta ad avviare i lavori di ricostruzione del muro entro la fine del mese, ma prima è necessario ottenere le autorizzazioni.
"Un progetto ancora non c’è - spiega l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bergamo, Ferruccio Rota -, sarà condiviso insieme agli enti coinvolti. Siamo in attesa della risposta del Demanio e anche della Soprintendenza". L’idea è quella di ricostruire il parapetto con “bocche“ di sfogo per l’acqua, allegerendo la pressione sul manufatto. Parliamo di uno strappo lungo 8 metri, provocato dalla forza e dalla quantità dell’acqua che, sul baluardo del Pallone, dove il terreno è in discesa, il 9 settembre aveva creato creato una sorta di effetto piscina. Una pressione tale da rompere il parapetto e far cadere le grosse pietre, trascinate dall’impeto dell’acqua che nel frattempo scorreva ai piedi delle mura. Da allora, ogni volta che ci sono piogge intense, al baluardo si crea un effetto cascata che, fotografato o filmato, fa il giro dei social. Da affrontare, però, c’è il tema più ampio della gestione delle acque dentro il parco Sant’Agostino, per evitare che in futuro possano accadere episodi simili. Con il cantiere per il restyling del parco storico pronto ad aprire il mese prossimo, il Comune conta di mettere mano anche al sistema di regimentazione delle acque all’interno dell’area verde.
"Nel progetto di riqualificazione del parco - sottolinea l’assessore al Verde di palazzo Frizzoni, Oriana Ruzzini - sarà doveroso tenere conto del rischio idraulico che si è palesato in queste settimane, per una corretta gestione delle acque meteoriche".
Michele Andreucci