LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Sharon Verzeni, Gianna Del Gaudio e Daniela Roveri: tre delitti irrisolti in 17 chilometri (e l’ipotesi del serial killer)

Seriate, Bergamo e Terno d’Isola: tre omicidi attualmente senza colpevoli. Le indagini e i processi: cosa sappiamo

Sopra Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate a Terno d’Isola e il garage; sotto da sinistra Giovanna Del Guadio e Daniela Roveri

Sopra Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate a Terno d’Isola e il garage; sotto da sinistra Giovanna Del Guadio e Daniela Roveri

Bergamo, 6 agosto 2024 – Seriate, Bergamo, Terno d’Isola. Tre delitti senza colpevoli sono racchiusi nello spazio di 17 chilometri. Ci ha pensato la geografia a unire gli omicidi irrisolti di tre donne, tutte accoltellate, lungo una retta che devia solo leggermente verso il quartiere di Colognola, il più a Sud della città di Bergamo, un tempo Comune autonomo.

Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate a Terno d’Isola e il box in cui sarebbe stato trovato un coltello insanguinato
Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate a Terno d’Isola e il box in cui sarebbe stato trovato un coltello insanguinato

Seriate

Uccise da chi? La domanda è la stessa, il territorio pure. Il rischio che vengano archiviati come “cold case“ della Bergamasca anche. Otto anni fa, a Seriate, nella notte tra il 26 e il 27 agosto 2016 muore Gianna Del Gaudio, 63 anni, insegnante in pensione. Lo scenario dell’omicidio è casa sua, la villetta dove abita col marito, Antonio Tizzani, ex capostazione accusato della prima ora.

I sospetti

Lui si difende con la propria versione dei fatti: rientrando dal giardino, quella sera, aveva notato un uomo incappucciato, con una felpa nera, che rovistava nella borsetta della moglie riversa a terra, in una pozza di sangue. La battaglia legale anche in questo caso si gioca in buona parte sul Dna: due mesi dopo, in una siepe vicino all’abitazione, viene ritrovato un cutter. Una traccia del profilo genetico presente sul taglierino risulta compatibile con quello di Tizzani. La difesa ne contesta fin da subito il prelievo e avanza la tesi della contaminazione, poi accolta dai giudici.

Il processo

Un anno fa la Corte d’Assise d’Appello di Brescia conferma l’assoluzione già stabilità in primo grado a Bergamo: non è stato il marito ad aver ucciso Gianna Del Gaudio. Credibile, secondo quanto si legge nelle 70 pagine di motivazioni, invece il racconto di Tizzani relativo a un killer sconosciuto, che ha agito incappucciato. Solo un’ipotesi che otto anni dopo resta ancora tale.

Quartiere Colognola

Trascorrono quattro mesi. Il 20 dicembre, a una decina di chilometri da Seriate, si gioca Atalanta-Empoli. È un martedì sera: Bergamo è blindata, le forze dell’ordine sorvegliano lo stadio. Dall’altra parte della città, nel quartiere Colognola, Daniela Roveri, 48 anni, dirigente alla Icra di San Paolo d’Argon, rientra a casa. Sono le 20: non arriverà alla porta dell’abitazione perché qualcuno la sorprende alle spalle nell’androne, la blocca e la uccide con una coltellata alla gola. Come Gianna Del Gaudio. Gli inquirenti battono tutte le piste.

Caso archiviato

Daniela è single (a casa la aspettava la mamma), dalla vita privata non emergono possibili moventi. Anche la pista degli affari non porta a nulla. A fine indagini, archiviate nel febbraio 2019, saranno 500 le persone sentite. La vicinanza territoriale e temporale con il delitto di Seriate e la modalità simile aprono anche all’ipotesi di un serial killer comune: il Dna prelevato dalla guancia della vittima viene comparato con quello del cutter trovato a Seriate. La pista resiste poche settimane: le tracce del Dna vengono giudicate «blandamente compatibili».

Terno d’Isola

Più domande che risposte accompagnano per ora anche la morte di Sharon Verzeni, accoltellata nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi a Terno d’Isola. Il quesito è lo stesso: da chi? Gli inquirenti non escludono nulla, dallo sbandato che l’avrebbe presa di mira mentre camminava a tarda ora in strada a un piano premeditato. Usciva la sera per passeggiare, come suggeritole dalla dietologa secondo quanto filtra dalla famiglia. Era in via Castegnate quando ha provato disperatamente a chiedere aiuto, telefonando al 118: «Mi hanno accoltellata». Stava rientrando a casa. Le mancavano meno di 700 metri per tornare nell’abitazione dove viveva col compagno che, quella sera, stando alla sua versione confermata dalle telecamere non sarebbe uscito. Sharon non è mai tornata.