Bergamo, 7 gennaio 2025 – Si apre il nuovo anno e la violenza di genere, determinata dalla cultura patriarcale e del possesso, non accenna a diminuire: l’ultimo episodio è accaduto a Seriate, la mattina del 6 gennaio, quando una donna di 39 anni è stata accoltellata dal marito nel parcheggio di un supermercato. La coraggiosa reazione di una cassiera, di donne e uomini presenti che sul suo esempio sono intervenuti, ha contribuito a salvare la donna e a fermare l’aggressore insieme alle forze dell’ordine.
La Rete bergamasca contro la violenza di genere esprime tutta la sua solidarietà nei confronti della vittima che sta lottando per la sua vita. E allo stesso tempo ancora una volta chiama la comunità a farsi sentire e a essere accanto a lei e a tutte le altre donne nel presidio che, come già annunciato nei giorni scorsi, si terrà domani 8 gennaio a Bergamo in Largo Rezzara dalle 18.
“Diciamo basta” è il grido che si alza dalla Rete bergamasca. Nel 2024 nel nostro paese ci sono stati 109 femminicidi, mentre nel nostro territorio le 82 nuove chiamate ai Centri Antiviolenza della bergamasca registrate a dicembre portano a 1.250 il totale dell’anno appena trascorso.
Il presidio sarà il primo appuntamento di un nuovo anno in cui la Rete si propone di continuare nel proprio impegno e stimolare tutta la società a investire maggiormente nel creare le condizioni per la libertà delle donne dalla violenza, con sostegno concreto e con un forte impegno per l’educazione. In particolare, chiediamo alla comunità e alle istituzioni di prendere posizione, e di agire in modo coerente con il contrasto alla violenza di genere in ogni aspetto della vita istituzionale, respingendo le pretese di realtà come i Pro Vita, che fanno il loro ingresso nel Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo eppure da sempre, con parole e azioni inaccettabili, attentano alla libertà di scelta, di autodeterminazione delle donne e ai diritti della comunità LGBTQI+.