Nonostante gli indicatori positivi, sono in calo le imprese artigiane in Lombardia, anche se rispetto all’anno scorso non si può più parlare di un’emorragia. Se a giugno il numero di imprese attive in Lombardia risulta superiore al livello pre-pandemico di fine 2019 (+0,5%), rispetto a dicembre 2019, soprattutto grazie ai servizi (+10,2%) e all’edilizia (+1,4%), per le imprese artigiane il dato è ancora negativo, - 3,2%, con il trend che solo a giugno registra una leggera inversione di tendenza (+0,4%). "È incoraggiante notare come la provincia di Varese abbia registrato una crescita del 2,9% delle imprese artigiane rispetto al 2019 – spiega il presidente di Cna Lombardia, Giovanni Bozzini – . Invece la Bassa Lombardia, con le province di Mantova, Cremona, Pavia e Lodi che hanno subito una riduzione delle imprese artigiane del 10,1%, 6,5%, 6,4% e 5,4%. Numeri che mostrano la necessità di prestare particolare attenzione a queste realtà. È fondamentale creare un ambiente favorevole affinché queste aziende possano contribuire al tessuto produttivo locale, operando a stretto contatto con le istituzioni e le comunità locali. Una cooperazione volta a sostenere e promuovere il settore artigiano e la micro e piccola impresa in tutte le province, incoraggiando l’innovazione e la formazione, rendendo disponibili opportunità di finanziamento e agevolazioni fiscali per le imprese che desiderano investire nel futuro e proteggendo il patrimonio di competenze artigiane che caratterizza la nostra regione". A far sperare gli artigiani sono la ripresa degli investimenti e dei consumi, sostanzialmente tornati alla fase pre-pandemia.
R.C.