
presidente e vice della società calcistica Trevigliese, Luigi Resmini e Giuseppe Redaelli consegnano la magia ad Amanzio Possenti
TREVIGLIO (Bergamo) È un cronista. Uno di quelli in grado di lasciar parlare i fatti. Un galantuomo che crede in quello che fa. Scoop ne ha collezionati tanti, occupandosi, per più di 70 anni, con la stessa umiltà e la stessa maestria, di episodi di grande cronaca nazionale e di paese, dando voce a entrambi con la stessa dignità. A 90 anni (compiuti da poco), di cui 75 passati a fare il giornalista, Amanzio Possenti, bergamasco, collaboratore de Il Giorno dal 1956, anno in cui venne fondato il quotidiano, ha ricevuto un prezioso riconoscimento per la lunga attività svolta nel territorio.
Ieri pomeriggio al campo sportivo di Treviglio, la cittadina di riferimento della Bassa Bergamasca dove vive, è stato premiato dal presidente e dal vicepresidente della società calcistica Trevigliese, Luigi Resmini e Giuseppe Redaelli, che in questo modo hanno voluto ricordare il primo articolo scritto da Possenti il 24 ottobre 1950: la cronaca per l’Eco di Bergamo di una partita di calcio tra il Vimercate e la Trevigliese. Possenti aveva 15 anni e la voglia di vivere con passione il mestiere che lo sta accompagnando ancora oggi. I dirigenti della Trevigliese calcio gli hanno consegnato la maglia della società bergamasca usata 75 anni fa.
"È stata una grande emozione – spiega Possenti – e sono grato alla società Trevigliese di questo regalo. "All’inizio – ricorda – mi facevano scrivere le cronache sportive, poi mi sono dedicato esclusivamente alla cronaca". Numerosi i giornali per i quali ha scritto il giornalista bergamasco: oltre a L’Eco di Bergamo, dove ha lavorato per 30 anni, dal 1963 fino al 1994, Il Giorno e Il Popolo Cattolico di Treviglio, che ha diretto per 35 anni (un primato nazionale), ha collaborato con l’Ansa, La Stampa di Torino, Il Tempo di Roma, Il Corriere della Sera, La Notte.
"Gli articoli li dettavo da una cabina telefonica di Porta Nuova, in centro a Bergamo – rivela Possenti, visibimente emozionato –. Spesso mi accompagnava un giovane Vittorio Feltri, che è rimasto per sei mesi in redazione all’Eco di Bergamo con me, fino a quando è passato alla Notte. Era in gamba già allora". Possenti ha inoltre scritto una quarantina di libri e oltre cinquecento prefazioni. "Il mio segreto? Scrivere tutti i giorni. Non si fa il giornalista: lo si è per tutta la vita. La notizia è la regina, ma oggi spesso prevalgono i commenti".
Michele Andreucci