Era solo in cerca di visibilità Fabio Delmiglio, il cinquantenne di Brembate di Sopra conosciuto come “finto Johnny Depp” che ha contattato i carabinieri dicendo di avere informazioni importanti per le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la donna la giovane donna uccisa a coltellate per strada nella notte tra il 29 e il 30 luglio mentre camminava non lontano da casa sua, nel comune di Terno d’Isola, in provincia di Bergamo.
Delmiglio, attore professionista, aveva preso contatto coi carabinieri della stazione di Ponte San Pietro il 24 agosto. Sentito dai militari del Nucleo investigativo di Bergamo, ha raccontato di essere stato avvicinato da Sharon pochi giorni prima dell’omicidio mentre si trovata al bar Vanilla, dove lei lavorava come cameriera. In quel frangente, ha raccontato l’uomo, avrebbero avviato una conversazione e poi si sarebbero scritti “per ragioni di lavoro” attraverso un noto social media.
Ma il racconto è crollato non appena gli investigatori gli hanno chiesto esplicitamente se si fosse inventato tutto. A quel punto l’attore ha ammesso di aver elaborato tutta la storia nella speranza di un possibile ritorno pubblicitario connesso alle interviste che sarebbero derivate dalla sua convocazione in caserma. Il cinquantenne è stato denunciato per il reato di favoreggiamento.
Delmiglio è il secondo denunciato dall’inizio delle indagini. Il primo è stato Antonio Laveneziana, il pensionato di 76 anni immortalato da una telecamera la sera del delitto mentre fumava sul balcone. Dal video, l’anziano sembra muovere la testa come per seguire il percorso dell’ignoto uomo in bicicletta è stato ripreso nei pressi del luogo dell’omicidio (ma non ancora identificato). Lui sostiene di non aver visto nulla di rilevante, giustificandosi dicendo che la sua vista non è un granché e che ha problemi di udito. Il pubblico ministero lo ha indagato per falsa testimonianza.