REDAZIONE BERGAMO

Omicidio Sharon Verzeni, interrogati la sorella Melody e il fratello Christopher. Il 23enne: “Mi manca. Sergio? Mi fido di lui”

Oggi l'attenzione dei carabinieri è focalizzata sull'acquisizione del maggior numero possibile di informazioni che riguardino la vittima. Intanto, i colleghi smentiscono l’ipotesi di possibili avance sul luogo di lavoro

Bergamo, 19 agosto 2024 – Convocati in caserma, oggi pomeriggio, la sorella, il cognato e il fratello di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate dopo la mezzanotte del 30 luglio scorso, in via Castegnate a Terno d’Isola, nella Bergamasca. I tre familiari sono giunti al comando provinciale di via delle Valli intorno alle 14,30, senza avvocato, per essere ascoltati come persone informate sui fatti. 

Il giallo di Sharon, spunta una testimone. La ragazza ha visto la vittima stesa a terra
In corso indagini serrate per risolvere l'omicidio di Sharon Verzeni a Terno d’Isola, Bergamo. Testimoni cruciali e analisi approfondite in corso.

Oggi, infatti, l'attenzione dei carabinieri è focalizzata sull'acquisizione del maggior numero possibile di informazioni che riguardino la vittima. Saranno sentiti anche amici e colleghi di lavoro. Chiunque possa aiutare a ricostruire il vissuto della donna, “nell'ambito del quale - spiegano gli investigatori - potrebbero esserci spunti interessanti”.

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Interrogati la sorella Melody e il fratello Christopher

La sorella maggiore di Sharon si chiama Melody e ha 35 anni, mentre il fratello minore Christopher ha 23 anni. Dopo l’interrogatorio del compagno della vittima, Sergio Ruocco, che ci fosse l’intenzione di convocare altre persone della cerchia redazionale era trapelato nei giorni scorsi. Al momento non sarebbero però emerse ombre né rispetto alle frequentazioni né ai contatti telefonici. Nei prossimi giorni potrebbe essere sentito nuovamente anche Ruocco, già due volte convocato dai carabinieri nelle scorse settimane.

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Christopher: “Mi manca. Sergio? Mi fido di lui”

Intercettato dai cronisti fuori casa, Christopher Verzeni ha detto: “Sto male. Mi manca non averla più vicino, mi manca tutto. La mia unica speranza è sapere il perché. Poi non mi interessa altro. Purtroppo non sapevo che usciva a quell’ora. Se fosse stato prima sarebbe stato diverso, ci sarebbero state in giro più persone”. E su Sergio Ruocco, il fatto che sia stato chiamato già due volte a testimoniare: “Io mi fido di lui. Mia sorella c’è stata insieme per 13 anni. Si pente di non aver detto a mia sorella di stare a casa perché lui era andato a dormire.

Mario Ruocco, papà di Sergio, ritratto in una foto insieme alla povera Sharon Verzeni
Mario Ruocco, papà di Sergio, ritratto in una foto insieme alla povera Sharon Verzeni

Lo scorso 9 agosto, ai microfoni di ‘Pomeriggio Cinque’, aveva raccontato le abitudini della sorella maggiore: “Usciva così tardi solo con il nostro cane, poi… poi basta. Mia sorella non usciva mai, quindi sono certo di questa cosa. Usciva solo con Sergio (il suo compagno, ndr) e basta”. E ancora: “Mia sorella era la persona più tranquilla di questo mondo. Se si può immaginare una persona semplice, mia sorella era una persona ancora più semplice. Non abbiamo assolutamente idea di cosa è successo e perché è successo o chi l'ha fatto. Mia sorella ci veniva sempre a dire tutto”.

I colleghi di lavoro: “Avance? Non ci risulta”

Nel frattempo, è arrivata una smentita categorica dal locale in cui Sharon Verzeni prestava servizio come barista, riguardo possibili avance nei confronti della ragazza, avvenute sul luogo di lavoro: “Non ci risulta assolutamente”. L’ipotesi era stata avanzata da Mario Ruocco, il padre del compagno della vittima: “In un bar entra tanta gente, di ogni tipo. La mia ipotesi è che qualcuno possa aver infastidito Sharon”.

Indagini sul fronte genetico

Sul fronte genetico, invece, si prova a dare una identità all’assassino. I tamponi (sarebbero una quarantina quelli già effettuati) sono stati eseguiti in modo mirato. Si tratta di profili genetici di familiari, di abitanti e pregiudicati della zona, e dei soccorritori: questo anche per consentire l’esclusione di piste che non si rivelassero di importanza per le indagini. Tutti i campioni vengono analizzati dai carabinieri del Ris con le tracce che potrebbero essere riscontrate sugli indumenti della donna, sui campioni che sono stati prelevati durante l’autopsia e anche su alcuni coltelli recuperati nella prima fase delle indagini. 

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I filmati delle telecamere

E continuano a non essere escluse dalle indagini le immagini delle telecamere della zona del delitto. Quella notte non hanno ripreso l’omicidio, ma hanno immortalato delle auto, qualche pedone, e l’uomo in bicicletta contromano che è stato invitato a farsi avanti.  Gli inquirenti, coordinati dal pm Emanuele Marchisio, mantengono comunque il massimo riserbo. E l’assassino, a tre settimane dall’omicidio, non ha ancora un volto.

Sharon Verzeni; a destra, la mappa del percorso coperto dalla giovane nella notte in cui è morta
Sharon Verzeni; a destra, la mappa del percorso coperto dalla giovane nella notte in cui è morta

Sharon Verzeni

Sharon aveva 33 anni e aveva conseguito un diploma come estetista ma lavorava al bar pasticceria ‘Vanilla’ di Brembate. Era originaria di Bottanuco, in provincia di Bergamo, dove la famiglia era molto conosciuta e stimata. Il padre, Bruno Verzeni, in passato aveva lavorato all'ufficio anagrafe del Comune e oggi fa volontariato in parrocchia. È sposato con Maria Teresa Previtali, impiegata. Oltre a Sharon, la coppia ha altri due figli: Melody di 35 anni e Christopher di 23. 

La 33enne amava molto leggere, per questo si recava spesso in biblioteca. E aveva una grande passione per gli animali, soprattutto cani e gatti. Di recente si era avvicinata a un gruppo di Scientology – l’associazione religiosa fondata nel 1954 dallo scrittore Ron Hubbard, che ha una sede in provincia di Bergamo, a Gorle – consigliatole dalle colleghe del bar, confermato dalla madre.

Da qualche tempo si era trasferita a Terno d'Isola con il compagno Sergio Ruocco. I due stavano insieme da 13 anni e si sarebbero dovuti sposare nel 2025. Quest’anno avevano infatti seguito il corso per fidanzati. La vita a due era tranquilla, regolata dalle rispettive abitudini, da orari che con il trascorrere del tempo si erano consolidati fino a diventare quasi canonici.