Omicidio di Sharon Verzeni, il fidanzato interrogato: “Mi hanno chiesto di noi e dei suoi rapporti a lavoro”

Sergio Ruocco, il compagno della donna uccisa a coltellate a Terno d’Isola, è stato sentito per cinque ore dai carabinieri: “Purtroppo non credo di essere stato di grande aiuto”

Sharon Verzeni. A destra, Sergio Ruocco al funerale della fidanzata

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“Purtroppo non credo di essere stato di grande aiuto. Mi hanno chiesto le solite cose, come andava tra noi, come era la vita di Sharon, anche dei suoi rapporti al lavoro”. Sono le poche parole dette dopo cinque ore di interrogatorio da Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa la notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio mentre camminava da sola di sera in via Castegnate a Terno d’Isola. Ruocco è stato sentito senza avvocato e come persona informata sui fatti.

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L’alibi del compagno

Ruocco, sentito dal Corriere della Sera, ha ricostruito davanti ai carabinieri del comando provinciale di Bergamo le ore precedenti al delitto: “Ma non ho potuto fare altro che ripetere quello che avevo già detto”. L’uomo, di 37 anni, aveva dichiarato che quando è avvenuto il delitto lui si trovava nel letto di casa sua. Un alibi giudicato attendibile dagli inquirenti e confermato dalle telecamere dei vicini di casa, che hanno ripreso soltanto Sharon uscire di casa attorno a mezzanotte e poi nessun altro.

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Il progetto di matrimonio

L’interrogatorio di Ruocco era un atto ampiamente previsto. Con lui c’era il padre, sentito anch’egli dai carabinieri. Per il momento non sembrano emerse novità rispetto alla coppia, nessuna ombra o criticità: vivevano insieme da tre anni, avevano frequentato il corso prematrimoniale e progettavano di sposarsi.

Le indagini sull’omicidio

Oltre a scandagliare la vita privata e lavorativa della donna, i carabinieri stanno esaminando le telecamere di Terno d’Isola – oltre una cinquantina – e stanno sentendo tutte le persone potenzialmente informate dei fatti utili alle indagini, in particolare i residenti della zona che potrebbero aver visto Sharon o il suo assassino. Non si esclude comunque un nuovo sopralluogo nella casa della coppia in via Merelli. Inoltre, si attende a breve l’esito degli esami che il Ris di Parma – il Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche – ha effettuato sugli abiti e sul cadavere di Sharon per cercare tracce di dna.