REDAZIONE BERGAMO

Uccise Sharon Verzeni a coltellate, per strada e per caso. Il 25 febbraio parte il processo a Moussa Sangare

Giudizio immediato per il 30enne accusato di omicidio pluriaggravato dai futuli motivi, dalla premeditazione e dalla minorata difesa. La 33enne venne accoltellata a Terno d’Isola il 30 luglio 2024

Moussa Sangare

Moussa Sangare

Terno d’Isola (Bergamo), 20 gennaio 2025 – Inizierà martedì 25 febbraio il processo per l’omicidio di Sharon Verzeni, 33 anni, uccisa a coltellate la sera del 30 luglio 2024 in via Castegnate, a Terno d’Isola, mentre stava camminando ascoltando musica con le cuffiette. Davanti alla Corte d’assise di Bergamo ci sarà Moussa Sangare, 30enne di Suisio, nel Bergamasco. L'uomo è accusato di omicidio pluriaggravato. Oltre che i futili motivi e la premeditazione, il pm Emanuele Marchisio gli contesta l'aggravante della minorata difesa per l'orario notturno, il luogo che era deserto e le condizioni della vittima che stava ascoltando musica con le cuffiette, risultando quindi più vulnerabile a un'aggressione a sorpresa alle spalle come quella che ha subito.

Il delitto, come detto, risale alla notte del 30 luglio del 2024 e Sangare fu catturato dopo un mese di indagini e confessò il delitto. La Procura di Bergamo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, senza passare quindi dall'udienza preliminare.

D’altra parte, messe in fila le prove, le immagini delle telecamere, la confessione di Moussa, le tracce di dna sulla bici, era intuibile che il pm Marchisio, titolare del fascicolo, potesse arrivare a chiedere il giudizio immediato per Moussa Sangare, accusato di omicidio pluriaggravato.

L’omicidio

Era mezzanotte e 52 minuti. Sharon quella sera stava camminando da sola tra le vie di Terno d’Isola. Lo faceva anche perché voleva perdere peso. Dopo l’aggressione (venne colpita con quattro coltellate) lei stessa riuscì a chiamare il 112 con le ultime forze che le erano rimaste, prima di accasciarsi a terra: “Mi ha accoltellata”, la frase che disse all’operatore che ricevette la sua chiamata. Sharon Verzeni aveva 33 anni, lavorava come barista alla pasticceria Vanilla di Brembate, e viveva a Terno d’Isola con il compagno Sergio Ruocco (che quella notte dormiva). In via Castegnate si imbatté in Sangare.

Lei aveva le cuffiette per la musica, lui era in bicicletta. La incrociò, invertì la marcia, la prese alle spalle: “Mi scusi per quello che le sta per accadere” disse Moussa. Il primo colpo al petto rimbalzò, gli altri tre glieli diede mentre la vittima scappava. È stata una indagine lunga e impegnativa. I carabinieri sono partiti da un fotogramma non molto chiaro in cui su vedeva un ciclista che passava in via Castegnate, all’ora del delitto. Poi il cerchio si strinse attorno a Moussa Sangare.