Sovraffollamento cronico in carcere. Visita della Commissione dopo le ultime due aggressioni

A Bergamo ci sono 569 detenuti a fronte di 318 posti disponibili. "Servono investimenti sulla psichiatria"

Sovraffollamento cronico in carcere. Visita della Commissione  dopo le ultime due aggressioni

Entro fine anno la casa circondariale di via Gleno riceverà la visita della Commissione Carceri

Si alza l’attenzione di Regione Lombardia sul carcere di Bergamo, dove il sovraffollamento è ormai cronico - 569 detenuti a fronte di 318 posti disponibili - e si susseguono tensioni ed episodi violenti: dopo le due aggressioni ai danni di alcune guardie carcerarie avvenute nelle scorse settimane, venerdì scorso un giovane di 34 anni è stato trovato morto in cella a causa di un malore. Per questo entro fine anno la casa circondariale di via Gleno riceverà la visita della Commissione Carceri del consiglio regionale della Lombardia. Ad annunciare l’“ispezione“ è stata Alessia Villa (fratelli d’Italia), presidente della Commissione, in occasione dell’audizione dell’associazione Carcere e Territorio, realtà che da oltre 40 anni opera in via Gleno. "La popolazione carceraria - ha spiegato durante l’audizione Gino Gelmi, vicepresidente di Carcere e Territorio - ha avuto un’evoluzione verso il disagio mentale e la dipendenza. Servono investimenti sulla psichiatria. La situazione è pesante per detenuti, agenti e personale. Il dialogo è difficile, la giustizia riparativa vive una fase di sospensione, spesso alcuni passaggi burocratici si inceppano". Fondamentale è anche il reinserimento lavorativo e abitativo, quell’impegno che Carcere e Territorio coltiva sin dagli anni ‘80. "La prima richiesta - sottolinea Fausto Gritti, presidente dell’associazione -è la continuità di finanziamenti anche nel 2025. A gennaio 2025 scade infatti il progetto più importante, ‘Reti’, finanziato dalla Regione con 120mila euro all’anno (per Bergamo, ndr). Senza finanziamenti, ci vanno di mezzo le persone sottoposte a misure alternative che non possono più partecipare a tirocini".

Michele Andreucci