Bergamo – Nuova protesta del comitato dei pendolari della Val Seriana contro le condizioni in cui versa la viabilità della Statale 671, l’arteria che, da Bergamo, si snoda lungo tutta la valle per 39 chilometri, fino a Clusone. Disagi e code per i pendolari sono la norma, ormai da troppo tempo. Il camion che si è ribaltato lunedì pomeriggio all’altezza di Casnigo, spezzando di fatto in due l’intera valle, bloccata per oltre cinque ore, ha riportato alla ribalta la grave situazione che devono fronteggiare ogni giorno migliaia di residenti e lavoratori.
“La Val Seriana è la Cenerentola bergamasca sul fronte della viabilità - spiega Martino Bigoni, portavoce del comitato dei pendolari -. Le cinque ore in coda per un evento eccezionale sono insostenibili, ma lo è molto di più l’ora e 40 minuti che ci vogliono tutti i giorni per fare Ardesio-Bergamo. L’unico progetto di cui si è parlato, ma ormai un anno fa, è quello per il semaforo della Martinella, all’ingresso di Bergamo: dopo l’apertura del cavalcavia sopra il rondò delle Valli e la sistemazione della rotatoria al casello dell’A4, in progetto c’era l’eliminazione del semaforo e la creazione di una doppia corsia. E invece non se n’è fatto più nulla”.
I dati confermano i disagi quotidiani. Dall’inizio dell’anno si sono registrati 18 eventi che - per incidenti, veicoli fermi o problemi di gestione (come i semafori mal regolati) - hanno provocato rallentamenti e code. La situazione è diventata così difficile che gli industriali hanno deciso di intervenire. Il direttore amministrativo di Scame Parre, presidente del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo, Agostino Piccinali, si è rivolto agli amministratori per “chiedere un passo in più”. Destinatari della proposta i consiglieri regionali Michele Schiavi e Jacopo Scandella e il presidente della comunità Montana Valle Seriana Giampiero Calegari: “In Regione per farci ascoltare”.