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Stefania Rota: chi era e perché l’allarme per la scomparsa non è scattato subito

La morte della 62enne di Mapello: la procura ha aperto un fascicolo a carico d’ignoti. Si inda

La casa dove è stato trovato il cadavere di Stefania Rota e, nel riquadro, la vittima

Una vita nel segno del riserbo. Chiusa, anzitempo e tragicamente, da una morte misteriosa. Per la quale – è notizia di ieri, mercoledì 3 maggio – ora si indaga ipotizzando un omicidio. Gli investigatori sono convinti che nella scomparsa della 62enne Stefania Rota, ci siano troppe cose che non tornano. 

Chi era

Stefania Rota, 62 anni, viveva da sola nella casa di famiglia a Mapello. Un’abitazione di grandi dimensioni, dato che comprendeva anche, nell’ala destra dell’edificio, gli uffici dell’attività professionale del padre. Conduceva una vita piuttosto riservata. I cugini – sono stati loro a lanciare l’allarme per la scomparsa – anche loro residenti nel paese alle pendici del Monte Canto la descrivono come una donna schiva ed educata, che frequentava poco Mapello. 

Stefania era figlia unica. I genitori sono morti da qualche tempo. Il padre, fabbro di professione, era molto conosciuto in paese. Le erano rimasti zii e cugini, con i quali si sentiva abbastanza regolarmente.

Ultimamente aveva accusato qualche problema di salute, nulla però che, in sede di autopsia, sia emerso come decisivo nel provocare il decesso. Anche per questo motivo gli inquirenti hanno deciso di sondare altre piste, al di là della morte naturale causata da un malore o da qualche altro accadimento che non comporti l’intervento di terze persone.

L’attività

Stefania Rota assisteva tre anziani. Li aiutava nelle spese e nelle incombenze di tutti i giorni e, a quanto pare, era abituata anche a uscire da Mapello con loro. Infatti sulle prime i conoscenti non si erano preoccupati della sua assenza, dato che fra la fine di marzo e Pasqua sembra dovesse accompagnare in un soggiorno in Liguria uno dei pensionati ai quali dava una mano. 

Così non era, però, e quando i giorni senza notizie hanno iniziato a essere troppi, è scattato l’allarme. I vigili del fuoco di Ponte San Pietro hanno forzato la porta d’ingresso dell’abitazione e hanno trovato il corpo di Stefania esanime a terra. Sulle prime si è pensato a un malore, poi alcune “stranezze” – l’auto scomparsa, borsetta e cellulare che non si trovano – hanno convinto gli investigatori ad approfondire altre ipotesi.

Fino a ieri quando è giunta la notizia dell’apertura di un fascicolo, al momento a carico di ignoti, che vuole concentrarsi sulla pista di un possibile omicidio.