MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Bergamo, studenti aggrediti in città: le richieste dei genitori delle superiori in una lettera alle istituzioni

L’ultimo episodio ha visto un quattordicenne accerchiato e pestato da 7-8 ragazzi che volevano 20 euro

Una volante della Polizia davanti a un istituto scolastico (archivio)

Una volante della Polizia davanti a un istituto scolastico (archivio)

Bergamo, 25 marzo 2025 – Una lettera destinata alle istituzioni cittadine per chiedere una maggiore sorveglianza del centro. È la nuova iniziativa dei comitati dei genitori degli studenti degli istituti superiori di Bergamo, riuniti nel Coor.Co.Ge, per cercare di arginare il fenomeno delle aggressioni ai danni dei ragazzi, spesso orchestrate da loro coetanei, mentre vanno o tornano da scuola.

L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a venerdì scorso, quando uno studente quattordicenne dell’istituto Galli è stato accerchiato e preso a calci e pugni da 7-8 ragazzi che volevano 20 euro (le indagini per risalire ai responsabili sono ancora in corso).

“È l’ennesimo episodio – sottolineano dal coordinamento dei comitati dei genitori – di una lunga serie di analoghi casi, spesso per fortuna di entità meno grave, avvenuti in centro. Abbiamo più volte chiesto un confronto diretto con le istituzioni, ma finora non siamo stati ufficialmente interpellati da nessuno. Crediamo invece che il nostro osservatorio di genitori sia importante come voce da far sentire nei tavoli istituzionali che trattano il tema della sicurezza”.

“Si è detto che una soluzione potrebbe essere l’aumento del numero delle telecamere – proseguono i rappresentanti dei comitati genitori –: in realtà, a nostro avviso, quello che serve è una maggiore sorveglianza del centro di Bergamo, dove avvengono principalmente le aggressioni, anche con agenti di polizia e carabinieri in borghese. Già dallo scorso anno avevamo chiesto di poter essere sentiti come Coor.Co.Ge al tavolo in Prefettura sull’osservatorio del disagio giovanile, ma non siamo mai effettivamente stati coinvolti. Ci dispiace, perché in alternativa dovremmo organizzare come genitori delle iniziative e manifestazioni per richiamare l’attenzione su un tema che, invece, dovrebbe essere affrontato nelle sedi più adeguate e soprattutto coinvolgendoci”.

Dal Comune di Bergamo si apre uno spiraglio. “Abbiamo convenuto con il prefetto di inserire l’argomento nel prossimo Comitato per l’ordine pubblico – la rassicurazione dell’assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni –. Bisogna intensificare ogni azione perché non si ripetano fatti così preoccupanti”.