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Suicida col veleno acquistato da papà: "Mi serve per un test a scuola"

Brescia, compra il nitrito di sodio: vittima uno studente sedicenne

Suicida col veleno acquistato da papà: "Mi serve per un test a scuola"

Chiede al padre di comprargli sul Web una sostanza tossica prendendo la scusa che gli sarebbe servita per fare un esperimento in classe durante l’ora di Scienze e poi si suicida ingerendola. Un sedicenne bresciano di casa in un centro dell’Ovest nelle scorse ore è morto così, avvelenato da nitrito di sodio, un composto che in minime quantità è utilizzato come conservante alimentare ma in dosi massicce è letale. Studente in una superiore a indirizzo meccanico, il giovanissimo domenica pomeriggio è stato trovato agonizzante nel suo appartamento dal nonno, intervenuto su indicazione della madre alla quale aveva inviato un messaggio whatsapp per annunciare che aveva deciso di farla finita. Portato all’ospedale di Bergamo, è deceduto nel giro di poche ore. Il dramma è sotto la lente dei carabinieri che stanno ricostruendo le circostanze in cui è maturato. Stando ai primi accertamenti lo studente, nessun problema a scuola, né con gli amici, ma sofferente forse per un contesto familiare non stabile, ultimamente si era chiuso in sé stesso ed era cupo. Poco tempo fa aveva chiesto al genitore di procurargli in Rete il nitrito di sodio, acquistabile online solo con partita Iva, raccontando una bugia. E il padre, mai immaginando come il figlio avrebbe utilizzato quella sostanza, aveva provveduto a comprarla. Il gesto estremo del 16enne di Brescia ha dei precedenti, tanto che chi indaga monitora il nuovo, inquietante fenomeno dell’ingestione volontaria di sostanze tossiche. Pochi mesi fa a Trieste un 19enne si era avvelenato con il nitrito di sodio e nell’aprile precedente una 63enne trentina aveva fatto la stessa cosa. Beatrice Raspa