REDAZIONE BERGAMO

"Tariffa fissa. O la luce si mangia il guadagno"

Il risicoltore del Pavese ha messo Cascina Paradiso al riparo dalla mazzata. Ma resta preoccupato per il futuro della propria azienda

SAN MARTINO (Pavia)

Un suggerimento prezioso da parte di un amico che lavora in una grande compagnia, così Alberto Fornaroli che ha un’azienda agricola e una piccola riseria è riuscito a mettere al riparo dai rincari la propria impresa. Almeno per il momento, perché il futuro purtroppo è un’incognita.

"Fino al luglio 2021 tutti avevamo il servizio nazionale elettrico, la vecchia Enel – spiega il risicoltore – poi siamo passati al mercato libero. Dopo aver valutato le varie offerte, ho accettato quella che al momento non era neppure la più bassa, ma era bloccata. E l’ho fatto subito, perché un amico mi aveva consigliato di non tergiversare. A differenza di altre compagnie che non sono state in grado di mantenere la tariffa proposta un anno fa, i miei gestori non hanno applicato aumenti e di conseguenza la mia tariffa è molto buona e, fortunatamente, senza sorprese".

L’agricoltore paga 9 centesimi al kilowatt, mentre il prezzo unitario nazionale (Pun) varia da 44 a 55 centesimi. "Cinque volte tanto rispetto al mio contratto. Sono stato fortunato perché mi hanno messo in guardia, ma tra due anni potrei pagare almeno 2.500 euro di energia elettrica al posto degli attuali 500 e diventerà un problema enorme". Il consumo normale per un’azienda agricola va dai 200 ai 250 euro. Avendo una piccola riseria con un essicatoio, in ottobre e novembre, quando viene completato il raccolto di riso e devono essere azionati i macchinari da 5060 cavalli che lo lavorano, la bolletta della Cascina Paradiso schizza alle stelle.

"In quei mesi spendo 2.000 o 2.500 euro di energia elettrica. Se pagassi un kilowatt 55 centesimi, avrei una bolletta da 12-13mila euro. In pratica la luce si mangerebbe tutto il guadagno dell’aumento previsto per il riso perché la produzione è calata e sono sopraggiunte altre emergenze. Se io non fossi stato fortunato, sarei stato costretto ad adeguarmi finché si poteva pagando quanto dovevo per poi arrendermi perché non sarei riuscito ad andare avanti. Invece ho potuto rinviare il problema. Quest’anno non subirò aumenti. La mia tariffa rimarrà bloccata, ma sono preoccupato per il futuro perché non so che cosa mi aspetti e come potrò continuare la mia attività".

M.M.