
L'ospedale di Bergamo ha effettuato, sabato 29 luglio scorso, il trapianto di fegato numero 2000
Bergamo, 31 luglio 2023 - È una donna bergamasca di 55 anni la ricevente del trapianto di fegato numero 2.000 della storia dell'ospedale di Bergamo, effettuato sabato 29 luglio 2023.
Dopo l'intervento, la paziente è stata trasferita in terapia intensiva in buone condizioni. Il decorso post operatorio è regolare. La donna, che aveva subito un precedente trapianto in passato, aveva purtroppo sviluppata una insufficienza dell'organo ed era stata ricoverata ad aprile al Papa Giovanni XXIII in attesa di un organo da donatore. La disponibilità dell'organo è arrivata da un donatore deceduto in Grecia. Una Convenzione bilaterale tra il nostro Paese e la Grecia prevede che gli organi dei donatori non utilizzati nel Paese ellenico possano essere destinati ai pazienti italiani in attesa di trapianto.
Il primo caso nel 1997
"È un altro traguardo che il nostro programma trapianti raggiunge - dichiara Michele Colledan, direttore del Dipartimento Insufficienza d'organo e trapianti e figura che ha portato Bergamo tra i migliori centri trapianti del mondo -. Il traguardo dei 2000 trapianti di fegato è stato abbondantemente superato da altri centri, che però avevano iniziato oltre 10 anni prima di noi. La numerosità della casistica è l'espressione di un atteggiamento sempre dinamico del nostro gruppo chirurgico e di quelli anestesiologico ed infermieristico ma anche delle componenti mediche specifiche di organo. Più in generale, esprime la grande efficienza di tutto l'ospedale, dal laboratorio analisi, alla farmacia, al centro trasfusionale, solo per citarne alcuni, ma anche della componente amministrativa. Come in tutte le attività umane, anche per la chirurgia è ben dimostrato il rapporto diretto tra volume di attività e qualità dei risultati. Un'altra tappa di questa grande avventura iniziata nel 1997 a Bergamo dal nostro gruppo, allora diretto da Bruno Gridelli. Credo di essere stato molto fortunato, professionalmente a parteciparvi fin dall'inizio".
91 trapianti nel 2022
Questo trapianto conferma l'elevata specializzazione del Papa Giovanni XXIII in questa attività clinica, a più di un quarto di secolo dall'avvio del programma di trapianti di fegato che risale al 1997. Sono 91 i trapianti eseguiti nel 2022 su adulti e bambini. Un volume di attività che pone il Papa Giovanni XXIII tra i centri più attivi a livello europeo. "Quest'anno tutti i trapianti che eseguiamo hanno visto un incremento senza precedenti - prosegue Colledan -. Siamo al settantesimo trapianto di fegato dall'inizio dell'anno con una proiezione attorno ai 120, circa il 30% in più dell'anno scorso. Finora il 'picco' era stato di 99 trapianti in un anno”.
Cresciuti i donatori
"L'incremento è dovuto prevalentemente ad un forte impulso che la Regione Lombardia è riuscita ad imprimere alle donazioni, creando così più occasioni che siamo stati in grado di sfruttare. Il nostro ospedale è comunque sempre ai vertici regionali e nazionali per reperimento di donatori".
Lo staff e i tempi del trapianto
Il prelievo dell'organo dalla persona deceduta in Grecia è stato eseguito dagli specializzandi Arianna Trizzino e Lorenzo Macone, che hanno trasportato l'organo in volo nella notte di venerdì. L'intervento di trapianto, a Bergamo, è iniziato alle ore 8.20 di sabato e si è concluso dopo 7 ore e mezza. Ad eseguire il trapianto in sala operatoria al Papa Giovanni c'era Michele Colledan come primo operatore, affiancato dallo specializzando Stefano Agnesi, dagli anestesisti Ester Clemenza e Micol Maffioletti, dagli strumentisti Mattia Sana e Federica Personeni - dagli infermieri Valeria Brignoli, Cristiana De Pirro, Viviani Letizia e dalle tutor anestesiste Ester Mulas e Barbara Rasella.
Il coordinamento dei tempi tra il donatore ed il ricevente è stato curato in nottata dall'infermiera Michela Bassetti, che fa parte del gruppo seguito dall'Unità Coordinamento prelievo e trapianto d'organo, di cui è responsabile Sergio Vedovati, e in mattinata dalla chirurga dei trapianti Annalisa Amaduzzi. Subito dopo l'intervento la donna è stata ricoverata in Anestesia e Rianimazione 3, diretta da Fabrizio Fabretti per essere trasferita in reparto ordinario, per il proseguo delle cure con i medici della Gastroenterologia 1 - epatologia e trapiantologia, diretta da Stefano Fagiuoli.