Caravaggio (Bergamo), 27 gennaio 2018 - Caravaggio è sotto choc dopo le notizie sulla tragica morte nel disastro ferroviario di Pioltello di due donne, una proprio di Caravaggio, l’altra residente nel vicino Comune di Misano Gera d’Adda. Il dolore per la duplice tragedia – cui si unisce la partecipazione per la terza vittima, Alessandra Pirri di Capralba, a soli tre chilometri di distanza – è profondo; la comunità è coinvolta anche attrvaerso le preghiere. Mentre ancora si ignora quando si potranno celebrare i funerali – le salme sono all’obitorio di Milano, vegliate dai familiari - la gente ricorda con sentito affetto la dottoressa Ida Milanesi, 61 anni, che abitava in via Zenale e Butinone. Una professionista di alta qualità professionale e morale che, stimatissima, operava da vent’anni nello staff della radioterapia all’Ospedale Besta di Milano. Solare, amica dei suoi pazienti, cordiale: così l’hanno ricordata i colleghi di reparto, una che si poneva con i pazienti "come la chioccia con i pulcini". Ida era anche impegnata all’interno di un coro formato dai colleghi, alle cui prove partecipava nelle pause pranzo in preparazione agli spettacoli poi messi in scena per la raccolta di fondi da destinare in beneficenza.
A Caravaggio (dove la famiglia è conosciuta anche per la gestione del ristorante Giardino) aveva partecipato nel 2011 alle elezioni comunali, in una lista civica: pur non eletta, si era però attivata con generosità. Ricorda di lei il vicesindaco Ivan Legramandi: "Era una persona tranquillizzante, anche nel tono della voce". Sposata con il medico nefrologo dottor Marco Tagliaferri, operativo all’ospedale di Treviglio, lascia nel dolore la figlia Valentina, 22 anni, studentessa di Medicina. All’ospedale di Treviglio attendono di programmare un’apposita celebrazione in memoria di Ida.
Intensa partecipazione al dolore anche a Misano, attorno alla famiglia di Pierangela Tadini, originaria di Caravaggio e trasferitasi a Misano con la figlia diciottenne, studentessa, uscita incolume dalla sciagura mentre viaggiava accanto alla mamma: secondo quanto si è appreso, al momento del deragliamento, la madre avrebbe spinto la figlia verso il finestrino, come per abbracciarla, facendole da scudo per proteggerla. Pierangela, 50 anni, che lavorava come impiegata all’ospedale San Giuseppe di Milano, aveva partecipato con angoscia il giorno prima al dolore dei familiari di uno studente diciottenne di Caravaggio morto di polmonite.