Treviglio, 22 aprie 2018 - I postumi del disastro ferroviario avvenuto il 29 gennaio vicino a Pioltello - due carrozze del treno Cremona-Treviglio-Milano uscirono dai binari sfasciandosi e causando la morte di tre passeggere (Ida Maddalena Milanesi di Caravaggio, Pierangela Tadini di Misano Gera d’Adda e Giuseppina Pirri di Capralba) e il ferimento di una trentina d’altri - sono ancora ben presenti, non solo a livello fisico ma anche psicologico. Di questo aspetto si è parlato ieri mattina in un incontro fra un gruppo di psicologhe del Sipem lombardo - Società italiana psicologia d’emergenza Sos - e 37 passeggeri di quel convoglio ferroviario che ancora non salgono su un treno, perché preda di paura, oppure lo fanno solo se il convoglio non transita da Pioltello.
Dodici psicologhe Sipem - con sede a Melegnano - si sono proposte di seguire gratuitamente quel gruppo di viaggiatori per un loro recupero sul piano psicologico, ovvero donando loro un aiuto ad uscire dalla condizione di forte trauma che li ha colpiti. Si tratta di passeggeri provenienti dall’Alto Cremasco, da Treviglio, Caravaggio, Morengo, Bariano, Calvenzano, Spirano, che viaggiavano sul treno della sciagura e che ancora non hanno del tutto metabolizzato quell’evento tragico. La scelta di intervenire è stata presa in marzo dalle psicologhe stesse, guidate dalla presidente lombarda Roberta Brivio, che ha illustrato i termini dell’“operazione”.
Per poter svolgere il prezioso lavoro di supporto psicologico avevano bisogno di una struttura capace di accogliere i passeggeri, trovata alla sede del Comitato Cri di Treviglio che ha messo a disposizione i locali. Così sono iniziati gli incontri tra venerdì e domenica, non di gruppo bensì individuali. Ognuno dei passeggeri ricostruisce i propri precisi ricordi, con le connesse paure e le difficoltà rimaste, così da consentire alle psicologhe un’azione psicoterapeutica efficace. L’iniziativa - presentata dal vicesindaco di Treviglio Pinuccia Zoccoli Prandina e dal presidente del Comitato Cri Massimo Gatti, presente anche il comandante della compagnia carabinieri di Treviglio, il capitano Davide Onofrio Papasodaro - si concluderà a giugno. Nel frattempo le ventidue donne e i quindici uomini che vi partecipano verificano come si evolve il loro stato psicologico nei confronti sia del riutilizzo del treno sia dell’uso di un convoglio che, pur in partenza dalla stazione di Treviglio Centrale verso Milano, non transiti da Pioltello, dal luogo dove avvenne la tragedia. Le psicologhe si sono messe gratuitamente a disposizione anche dei familiari dei due operai morti nell’esplosione alla Ecb.