
Manifestanti pro Palestina tentano di avvicinare la Brigata ebraica e intervengono gli agenti. Il primo cittadino del comune orobico aveva vietato gli inni ma il corteo ha sfilato cantando.
La manifestazione si sarebbe dovuta celebrare all’insegna della “sobrietà“, come chiesto dal ministro Nello Musumeci per rispettare la scomparsa di Papa Francesco. Invece non sono mancati attimi di tensione ieri mattina in centro a Bergamo durante le celebrazioni per il 25 Aprile. Tutto è iniziato poco prima dell’arrivo in piazza Vittorio Veneto del corteo (partito alle 10 da piazzale Marconi), quando alcuni manifestanti pro Palestina hanno affiancato il gruppo della brigata ebraica gridando "Fuori i sionisti dalla sfilata". Due persone in particolare, con il volto coperto da una kefiah, sono state immediatamente allontanate dalle forze dell’ordine. Poco dopo, all’altezza dei Propilei di Porta Nuova, c’è stata una nuova offensiva dei manifestanti pro Palestina, che hanno tentato di superare il corteo, ripetendo lo stesso slogan, ma questa volta si è arrivati allo scontro fisico con gli agenti che hanno bloccato a terra alcune persone, portandone via un paio. La manifestazione, dopo una decina di minuti di stop, è proseguita lungo il tragitto previsto, con l’arrivo in piazza Vittorio Veneto. Anche qui, però, si sono scaldati gli animi, con il gruppo pro Palestina che ha cercato di arrivare sotto il palco delle autorità e con le forze dell’ordine che sono state costrette a sbarrare la strada con delle transenne. "Fuori gli sbirri dal corteo", è stata la risposta dei manifestanti che hanno poi spostato con la forza alcune transenne. C’è stato un nuovo contatto fisico, dopo quello di Porta Nuova, con spintoni e qualche manganellata.
"Grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, i facinorosi sono stati contenuti e il corteo - scrive in una nota l’associazione Italia-Israele -. Noi, accerchiati e intimiditi, abbiamo però scelto di abbandonare la sfilata". Tornata la calma, la sindaca Elena Carnevali, Carlo Salvioni (presidente del Comitato bergamasco antifascista), il presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi e l’ex magistrato Gherardo Colombo hanno ricordato dal palco, davanti a migliaia di persone, il "valore della Resistenza, fatta da coloro che hanno scelto di stare dalla parte della giustizia. Dobbiamo ricordare i sacrifici di tanti per la libertà di tutti". Il bilancio finale degli scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti pro Palestina è di una persona denunciata per aver aggredito con un’asta un agente e di 7 poliziotti lievemente contusi. Dalla Questura fanno sapere che i manifestanti pro Palestina hanno più volte cercato il contatto con il palco degli oratori. Complessivamente, secondo la Questura, alla manifestazione di Bergamo hanno partecipato 5mila persone.
Nessun tafferuglio si è registrato invece durante le celebrazioni che si sono tenute a Romano di Lombardia, il centro della Bassa Bergamasca dove l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianfranco Gafforelli aveva vietato inni e canti come “Bella Ciao“, brano simbolo dei partigiani, per rispetto delle disposizioni ministeriali sul lutto nazionale proclamato per la morte del Papa. I manifestanti, però, come aveva annunciato l’Anpi locale, hanno cantato “Bella Ciao“ durante la sfilata. Un manifestante, che ha apostrofato il primo cittadino con un "sindaco fascista" è stato poi identificato dalle forze dell’ordine.