
Quello che resta dell’ultimo bancomat preso di mira dalla banda specializzata Questa volta hanno colpito a. lla Bcc Oglio e Serio di Cavernago
Agisce sul territorio a macchia di leopardo. E la mappa fa registrare un altro assalto messo a segno dalla banda del botto: siamo a quota undici colpi nella Bergamasca in tre mesi: da gennaio alla notte tra venerdì e sabato dove nel mirino è finito il bancomat della Bcc Oglio e Serio di Cavernago. Il colpo alla filiale al civico 10 di via Papa Giovanni XXIII con la solita tecnica della marmotta che consiste nell’inserire un tubo di metallo caricato con gas o esplosivo all’interno del vano che contiene le banconote. Immediato l’allarme che ha portato sul posto due pattuglie dell’istituto di sorveglianza e i carabinieri della Tenenza di Seriate, impegnati nei rilievi. "Saranno state le tre e mezza, ho sentito un botto fortissimo – ha raccontato un residente -. Mi chiedevo che cosa fosse stato. Poi, questa mattina, sono passato davanti alla banca e ho capito". Quattro persone sarebbero state viste fuggire a piedi. Secondo le primissime informazioni, il bottino ammonterebbe a qualche migliaio di euro. Nulla di troppo ingente, pare. Piu ingenti invece i danni alla struttura. "È la prima volta che accade – ha dichiarato il sindaco di Cavernago, Giuseppe Togni – la zona è videosorvegliata con telecamere che puntano su via Papa Giovanni e sul cortile della banca. Vedremo se sarà possibile ricostruire l’azione dei malviventi". La mappa dei colpi. Nelle Bergamasca, sono stati tentati o messi a segno raid da gennaio a Suisio, Torre Boldone, Bagnatica, Urgnano, Calusco d’Adda, Bonate Sopra, Bottanuco, Brembate Sopra, Martinengo, Nembro. Da gennaio già undici assalti. Il 12 febbraio in Prefettura si era tenuto il vertice per cercare di arginare questo fenomeno. È sempre lo stesso il modus operandi della banda che assalta le filiali, nel cuore della notte, facendo saltare gli sportelli automatici con la cosiddetta tecnica della "marmotta". In gergo si chiama proprio così, il congegno esplosivo artigianale che i malviventi infilano nelle fenditure dei bancomat, per scassinarli. Al vaglio degli investigatori le immagini dei sistemi di videosorveglianza e delle telecamere delle banche finite nel mirino. Dalla loro analisi si potrebbe cercare di capire se vi sia un filo comune. Per la Bergamasca resta alta l’allerta per il susseguirsi di assalti.