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Università, come andare a lezione? L’automobile resta il mezzo preferito

Bergamo, bus privilegiato solo per raggiungere la sede di Città Alta di GIUSEPPE PURCARO

La sede di via dei Caniana (De Pascale)

La sede di via dei Caniana (De Pascale)

Bergamo, 26 gennaio 2016 - Altro che piste ciclabili, bici e piedibus: per circolare non c’è nulla di più comodo, agile e indipendente dell’auto. Meglio ancora se propria. Al massimo, in caso di emergenza, si può usare l’autobus. In anni di mobilità sostenibile, di auto condivise, auto a noleggio e biciclette, spostarsi con il mezzo privato è ancora visto come una scelta insostituibile. Lo dicono i risultati della indagine su come raggiungono i poli universitari di Città Alta, Bergamo e Dalmine, gli studenti e i dipendenti della stessa università. Lo studio, curato da Maria Rosa Ronzoni, mobility manager dell’Università degli Studi di Bergamo, è stato presentato ieri nella sede di Sant’Agostino in un convegno sullo spostamento casa -lavoro.

L'automobile secondo lo studio resta il mezzo preferito per raggiungere il campus di via dei Caniana e Dalmine; i mezzi pubblici hanno la meglio solo per raggiungere le sedi universitarie in Città Alta. Nel dettaglio, per raggiungere le sedi di Città Alta i dipendenti dell’ateneo usano per il 56% l’automobile e solo il 16% prende l’autobus, al quale sono invece più fedeli gli studenti, il 72% dei quali sale sui mezzi pubblici. L’uso del mezzo privato è ancora più marcato per lo spostamento casa-lavoro relativamente al campus di via dei Caniana: il 63% dei dipendenti e il 45% degli studenti utilizza l’auto. I mezzi pubblici sono solo usati dall’8% degli impiegati e dal 47% degli studenti. E sempre l’auto vince su tutti gli altri sistemi di mobilità anche per raggiungere per il polo universitario di Dalmine: 90% per i dipendenti e il 77% per gli studenti.

"A Bergamo non c’è ancora la forte mobilità pedonale del mondo universitario tedesco, e manca una maggiore organizzazione delle piste ciclabili", ha dichiarato Stefano Zenoni, assessore comunale alla mobilità. "Bicicletta, carsharing, auto elettriche, mezzi pubblici sono una combinazione di scelte individuali consapevoli per una migliore qualità della vita", ha sottolineato il rettore Remo Morzenti Pellegrini.

"E' interessante sottolineare - dice la professoressa Ronzoni - come l’indicatore percentuale relativo al rapporto tra la superficie delle sole aree pedonali e la superficie complessiva di strade e vie nel territorio analizzato, passi dallo 0,9% attuale ad un potenziale 4,2%. Ciò si traduce non solo in una maggiore estensione di percorsi in grado di favorire le relazioni tra i diversi quartieri e la messa a sistema dell’offerta pubblica, ma, soprattutto, in una concreta spinta verso la riappropriazione dello spazio pubblico aperto come luogo di vita della città e dei cittadini stessi".