
Ufficio passaporti del Commissariato di Treviglio
Bergamo, 6 novembre 2019 - Prenotavano online centinaia di appuntamenti fornendo nomi di persone ignare. E poi rivendevano i posti a clienti conniventi, che potevano così ottenere il loro passaporto evitando di fare la coda. Il Commissariato di Treviglio, monitorando giornalmente tutte le prenotazioni aveva riscontrato un accaparramento arbitrario utilizzando o rendendo particolarmente difficoltosa la prenotazione ai singoli cittadini.
Come noto dal 2016, il ministero dell’Interno ha predisposto, per il rilascio del passaporto, la registrazione on line. Nel dettaglio, un utente, per l’emissione del passaporto, si deve prima registrare sul sito www.passaportonline.poliziadistato.it. La registrazione richiede l’inserimento obbligatorio dei dati anagrafici, nonché una mail su cui ricevere il protocollo di conferma. Dopo la registrazione ci si deve poi prenotare cliccando sulla data che si preferisce o che è disponibile per la Questura o il Commissariato di competenza territoriale in base alla propria residenza.
Con l’istituzione della procedura della registrazione on line la richiesta dei passaporti è aumentata notevolmente, per un insieme di motivi dovuti a vari fattori, tra cui le prenotazioni «fittizie»; era nato il sospetto che diverse agenzie di servizi approfittassero del nuovo sistema per lucrare a danno dei cittadini con l’escamotage di accaparrarsi le prenotazioni di posti nell’agenda elettronica utilizzando i dati di persone ignare (che in qualche modo arbitrariamente conservavano). Talvolta – spiega chi indaga – per quanto riguarda le prenotazioni fittizie on line, tali agenzie, se non riuscivano a "piazzarle" a clienti a pagamento, non provvedevano neanche ad annullarle: in questo modo allo sportello dell’ufficio Passaporti in questi casi non si presentava nessuno, precludendo la possibilità ad altri utenti di aver accesso al servizio rilascio passaporti, creando una interruzione del servizio. Una sorta di "bagarinaggio" degli appuntamenti creando un problema per gli altri utenti che non riuscivano a fissare un appuntamento per il loro passaporto.
Dopo due anni di indagine, gli agenti sono riusciti a identificare i responsabili del sistema che sono stati denunciati per trattamento illecito di dati con violazione della privacy, interruzione di pubblico ufficio, sostituzione di persona, accesso arbitrario nei sistemi informatici. Infine è stata avviata la procedura per la chiusura delle due agenzie d’affari. Dai controlli amministrativi di "routine" effettuati sul posto dal personale del Commissariato sono state rilevate anche violazioni sanzionate per circa duemila euro.