La città di Treviglio si fa notare dai visitatori, oltre che dagli abitanti, per una caratteristica: essere dotata di una grande presenza arborea, un bene straordinario frutto di amministrazioni che lo hanno via via favorito nel tempo, attraverso opportune piantumazioni. Gli alberi decorano soprattutto i viali delle circonvallazioni interna ed esterna, oltre che altre aree cittadine. In totale sono ben diecimila, per una città di oltre 31mila abitanti. L’amministrazione comunale, con un piano triennale per garantire la conservazione del patrimonio, ha deciso di affidare allo studio Pandini di Milano una ricerca rigorosa di tutta l’alberatura per individuarne condizioni di vita e conoscerne storia, qualità, valore da trasmettere al futuro. Lo studio avviene con una modernissima piattaforma, consentendo di disporre di una banca dati aggiornata, attraverso l’indagine su ognuno dei diecimila alberi: un’attenta diagnosi. A cominciare - ricorda l’assessore Basilio Mangano (nella foto) - anche dalle compensazioni di alberi non più trovati in vita e da rimpiazzare. Intanto ne sono stati studiati circa 8.400, ma si arriverà ai diecimila in primavera.
La ricerca dispone di tecnici agronomi altamente qualificati e segnala già due notizie importanti: gli alberi - in giardini, parchi, aree verdi e viali - sono rappresentati per il 75% da tigli, seguiti da platani, olmi e frassini. Individuati due esemplari per i quali si chiederà al ministero l’inserimento nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia: un acero nel parco di Largo Marinai d’Italia e una quercia in frazione Castel Cerreto, entrambi di circa 90 anni.
Amanzio Possenti