GABRIELE MORONI
Cronaca

Moussa Sangare, la vicina: “Viveva in maniera disumana, nessuna risposta alle nostre segnalazioni”

La donna abita con la famiglia al secondo piano dello stabile in cui ha risieduto, fino a qualche giorno fa, l’assassino di Sharon Verzeni: “Perché nessuno ci ha detto di stare attenti dopo che ha accoltellato la sorella?”

Suisio, 3 settembre 2024 – "Penso che avrei potuto essere io una sua vittima, o mio figlio, oppure un'altra persona del quartiere". Clotilde, albanese, abita con la famiglia al secondo piano dello stabile al numero 19 di via San Giuliano. Al secondo vivono la madre e la sorella di Moussa Sangare.

L'uomo che ha ucciso Sharon Verzeni e confessato il delitto aveva occupato i locali al piano terra, da cui si era allontanato il precedente inquilino. Quando sono entrati i carabinieri hanno trovato un disordine indescrivibile.

Due immagini della casa di Moussa Sangare, assassino reo confesso di Sharon Verzeni
Due immagini della casa di Moussa Sangare, assassino reo confesso di Sharon Verzeni

Convivenza difficile

"Lo incontravo sulle scale - ricorda la vicina -. Mi faceva paura, era strafatto. È tornato a maggio. Per un po' ha dormito nel cortiletto, su una specie di poltrona, poi ha sfondato una finestra ed è entrato. Faccio una domanda: chi ha pagato per l'allacciamento della luce, che in casa non c'era, visto che lui non aveva soldi? Una volta è salito sul tetto del nostra garage. Lo ha visto mio marito: ballava”.

Richieste senza risposta

“Ho segnalato la situazione all'Ufficio tecnico del Comune e agli assistenti sociali – continua la donna – L'unico che mi ha dato retta è stato il comandante dei carabinieri di Capriate. L'importante, adesso, è che disinfettino la casa. Ci ha abitato in un modo disumano".

"Ma la cosa più grave è questa: perché, dopo che ha tentato di accoltellare la sorella, nessuno ci ha detto di stare attenti?”, questa la chiosa della donna.