L’obiettivo è uno solo: far cessare i disagi il più in fretta possibile. Sono iniziati ieri i primi interventi per mettere in sicurezza le strade colpite dal nubifragio di giovedì scorso. Nel comune di Val Brembilla i lavori riguardano le località Pamparato e Catremerio: attualmente, visto il divieto totale di transito dei veicoli e attraversamento pedonale, si trovano isolate 20 persone a Pamparato e una quarantina a Catremerio. L’amministrazione comunale ha provveduto a richiedere un intervento di somma urgenza, in modo tale da accelerare le pratiche. Anche a Berbenno sono iniziati ieri i lavori per la messa in sicurezza delle frane scese nelle località Gorlongo e Barca, dove attualmente le strade sono chiuse al traffico veicolare e pedonale. Anche in questo caso il Comune ha inviato la documentazione in Regione per la “somma urgenza“ che consente all’amministrazione un intervento tempestivo.
Intanto è anche iniziata la conta dei danni provocati dall’ondata di maltempo, ma la ferita inferta giovedì scorso è troppo fresca per poter tirare le somme definitive e tra frazioni isolate e gente sfollata si resiste nell’emergenza, attendendo l’avvio dei grandi lavori per sistemare le frane. Ardesio stima in almeno un milione di euro i danni causati dalle vallette esondate in località Plaza nei giorni scorsi a causa delle violente piogge che hanno trasportato a valle fango e detriti sasssosi ostruendo via Locatelli. Il denaro sarà necessario per sistemare le vallette, creare griglie di contenimento e portare a valle circa 300 metri cubi di materiale sassoso e instabile depositato nel bosco di una valletta. Per sistemare a Castione della Presolana le tre frane che hanno interessato la zona della via San Bernardo serviranno invece circa 450mila euro. Difficile, almeno per ora, fare la stima dei danni economici provocati dal maltempo a Bondo di Colzate, la situazione più difficile. Per i 325 residenti ieri è stato il quinto giorno di isolamento. Per loro il quad parte dalla sala delle pubbliche riunioni in municipio e arriva alle ex elementari di Bondo, dove allo stesso modo gli abitanti isolati possono lasciare viveri e materiali da portare a valle. Nel frattempo proseguono le lunghe passeggiate lungo la mulattiera, unico accesso diretto.