Walter Monguzzi travolto e ucciso a Montello, automobilista a processo. “Positivo alla cocaina”

Una banale lite al semaforo si è trasformata in tragedia

Bergamo, 6 marzo 2023 – Una banale lite al semaforo si è trasformata in tragedia.  Il caso di Walter Monguzzi, motociclista 55enne di Osio Sotto (Bergamo), che ha perso la vita lo scorso ottobre, sarà al centro di un processo che prenderà il via il prossimo 23 maggio. Imputato Vittorio Belotti, 50enne, con cui il 30 ottobre scorso Monguzzi stava litigando prima dell’incidente in cui perse la vita, avvenuto a Montello. L’accusa è di omicidio volontario aggravato dai motivi futili, un capo d’imputazione che non consente di chiedere il rito abbreviato, con relativo sconto di pena.

Automobilista ai domiciliari

In attesa del processo, il gip ha concesso gli arresti domiciliari all'automobilista Vittorio Belotti. È stato scarcerato, anche alla luce delle consulenze in cui viene ricostruita la dinamica dei fatti. È stato rivelato, infatti, che il sopraggiungere di un'auto nella carreggiata opposta, in cui era finito la vittima, secondo il giudice ridimensiona il coefficiente psicologico dell’imputato.

"Positivo alla cocaina”

Oltre all’omicidio volontario, il pm contesta a Belotti anche di aver guidato dopo aver assunto cocaina. Un'aggravante riscontrata solo in seguito, visto che conducente dell'auto non si fermò a soccorrere il 55enne.

La lite

Ma cos’è successo quel 30 ottobre? Siamo in via Papa Giovanni XXIII, a Montello, verso le 12.30. C’è una rotonda. La moto condotta dalla vittima non avrebbe dato la precedenza alla Panda. Come ha poi raccontato un testimone ai carabinieri. La mancata precedenza avrebbe innescato il diverbio successivo all’altezza del semaforo ‘rosso stop’ di via Papa Giovanni XXIII. Fermi davanti al rosso, nella stessa direzione di marcia, avrebbero discusso per pochi istanti: motivi legati alla viabilità.

Il presunto speronamento

Nella foga il motociclista avrebbe scalciato la fiancata della Panda. In quel momento la moto è sulla sinistra della carreggiata, al suo fianco l’auto. Quando scatta il verde, la moto da sinistra si porta sulla destra, mentre la Panda avanza a velocità e sperona la motocicletta. L’agente di commercio finisce a terra.

La fuga dell'automobilista

L’arrestato, invece di fermarsi fugge via: la parte anteriore danneggiata della sua auto è vistosamente rovinata. Scattano le ricerche. I carabinieri nel giro di un’ora lo rintracciano. Belotti viene portato in caserma e da lì al carcere. Davanti al giudice, l’automobilista ha raccontato la sua versione dei fatti: ha ammesso che "il contatto con la moto c’è stato, ma involontario. Poi per la paura sono fuggito". Insomma, nessuno speronamento. In seguito alla lite al semaforo, la vittima avrebbe sferrato dei calci alla sua Panda e si sarebbe affiancato all’auto. L’urto sarebbe quindi avvenuto in modo fortuito una volta scattato il verde. 

Monguzzi senza vita

Monguzzi è sull’asfalto, le sue condizioni sono critiche. Quando sul posto arrivano i sanitari per l’agente di commercio non c’è più nulla da fare.