Bergamo – Approvata dal comune l’opera di adeguamento, restauro e valorizzazione della Biblioteca civica Angelo Mai e dell’ex chiesa di San Michele all’Arco. Un investimento complessivo di circa 13 milioni di euro tra pubblico e privato. Un po’ di storia. Fondata nel 1768 grazie al lascito del cardinale Furietti e aperta al pubblico nel 1771, la Biblioteca Mai rappresenta una delle principali biblioteche storiche italiane di conservazione. Oggi con un patrimonio bibliografico e archivistico di oltre 700mila documenti figura tra le più prestigiose biblioteche storiche comunali, tra le prime in Italia. “La Mai rappresenta un’eccellenza della nostra città per la ricchezza del patrimonio che custodisce e per la capacità di attrarre e accogliere un numero importante di visitatori – ha dichiarato Sergio Gandi, assessore alla Cultura -. Sono stati infatti ben 29 mila gli ingressi nel 2024, in crescita rispetto ai 26mila dell’anno precedente”.
Un progetto impegnativo sia dal punto di vista organizzativo che economico, che si svolgerà lungo tutti i cinque anni di mandato dell’amministrazione. Intervento pianificato in fasi. Una prima fase di svuotamento e trasloco di 260 tonnellate di documenti conservati nell’ex chiesa di San Michele, già avviato nel dicembre del 2024 e che costerà circa 450mila euro. Tali beni saranno razionalizzati e momentaneamente spostati nell’ex ateneo di scienze, lettere e arti, nell’ex sede Isrec in via Tasso e in un deposito in via Presolana, rimanendo in ogni momento fruibili e consultabili al pubblico previa richiesta. Solo al termine dei lavori saranno poi ricollocati nella sede originaria. Nel 2026 sarà la volta della progettazione del restauro e dell’adeguamento antincendio della Biblioteca e del recupero architettonico e funzionale dell’ex chiesa che saranno svolti nell’ultima e più importante fase dei lavori, che dovrebbe terminare entro il 2029. “Il programma di intervento rappresenta un passo fondamentale verso la salvaguardia e la valorizzazione di due gioielli del patrimonio storico e culturale di Bergamo – sottolinea Ferruccio Rota, assessore ai Lavori pubblici - Guardiamo al futuro senza dimenticare il passato, per garantire che questi edifici continuino a essere luoghi di cultura, conoscenza e aggregazione”.