Bergamo, 12 ottobre 2022 - Gli anni Novanta, Morrissey e quell’istinto ‘psichedelico’ di andare oltre la porta della ragione. Mettendo “Le mani avanti” con il piglio da rock band che è il tratto distintivo degli Ella Goda. Bergamaschi della Val Seriana, “un nome anche un po’ esortativo, ma senza nulla di volgare” e che richiama la canzone ‘Hella good’ dei No Doubt, gli Ella Goda sono Brian Zaninoni, Sebastiano Pezzoli e Marco Torri, “tre ex ragazzi” che hanno sempre bazzicato i palchi di paese seguendo le loro radici musicali che affondano nel rock anglo-americano, nella canzone d’autore italiana, nel drumming punk e ora anche nei synth anni Novanta.
Il loro secondo album ‘Oh my goda’ è “una naturale evoluzione della nostra storia - spiega Brian, la voce, la chitarra e il piano della band -. Il nuovo singolo ‘Le mani avanti’ più che un racconto è un’atmosfera che nasce dall’eterno dilemma tra la volontà di andare oltre e la paura”. Con la musica che segue il testo è “incalzante, a tratti psichedelica. E la svolta melodica finale, con il crescere aggressivo di strumenti, abbiamo pensato fosse la chiusura perfetta anche per il disco”. ‘Le mani avanti’ è la settima e ultima traccia di un lavoro che consacra gli Ella Goda come rock band, con i loro umori, le cose giuste, le crudeltà e le facce romantiche della vita. E quella “speranza di poter vivere un po’ più di pancia”.