MADDALENA DE FRANCHIS
Economia

Bianchi inaugura la nuova fabbrica di biciclette a Treviglio. Segnali di ripresa per il settore

Lo storico marchio italiano, oggi di proprietà svedese, ha realizzato un impianto all’avanguardia in provincia di Bergamo

Treviglio (Bergamo), 10 giugno 2024 – Al taglio del nastro ha intonato il ritornello di O’sole mio, forse per dimostrare ancora una volta, ai detrattori della prima ora, la sua squisita italianità. Salvatore Grimaldi, imprenditore italiano 79enne che, in Svezia, ha costruito il colosso industriale Cycleurope Ab – detentore, dal 1997, dello storico marchio di biciclette Bianchi – è arrivato direttamente da Stoccolma per inaugurare, nei giorni scorsi, il nuovo stabilimento produttivo Bianchi di Treviglio (Bg)

La nuova fabbrica dela Bianchi a Treviglio
La nuova fabbrica dela Bianchi a Treviglio

Una fabbrica ‘green’ da 18mila metri quadri, costata 30 milioni di euro e autosufficiente dal punto di vista energetico grazie alla geotermia e a 500 Kw di fotovoltaico. Ma la vera novità è che si tratta di uno dei primi siti industriali interamente 5.0 in Italia: la linea di montaggio delle biciclette, lunga un chilometro e mezzo, fa sì che la produzione sia totalmente sospesa. È un’innovazione ergonomica pensata per il benessere dei lavoratori, in quanto riduce lo sforzo fisico e apre alle donne anche il comparto della produzione.

Il ritorno a Treviglio e l’inizio del ‘reshoring’

Annunciata a fine 2021, mentre in tutto il mondo impazzava la crisi degli approvvigionamenti seguita alla pandemia, la fabbrica di Treviglio segnava l’inizio del cosiddetto ‘reshoring’, una sorta di delocalizzazione al contrario per le imprese italiane e, più in generale, europee. Il nuovo modello produttivo consiste nel riportare più vicino alle sedi centrali delle aziende alcuni processi che, in precedenza, erano stati delocalizzati in Paesi asiatici come Cina o Vietnam, con l’obiettivo di accorciare e monitorare adeguatamente le filiere.

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I numeri della fabbrica

Per la rigenerazione e il rilancio del polo produttivo, l’azienda aveva messo sul piatto 40 milioni di euro. Dopo 24 mesi di cantiere, ecco il nuovo, avanguardistico, sito (progettato dallo studio Domus di Seriate): al suo interno, la catena di montaggio è in grado di produrre contemporaneamente tutta la gamma della Bianchi, attualmente composta da 18 bici elettriche e 15 muscolari (tra cui la fortunata Specialissima, vincitrice di numerosi riconoscimenti per la qualità del design).

Per ora, dalla linea di montaggio, totalmente digitalizzata, escono 240 bici a turno: una ogni 4 minuti. La capacità è pensata, tuttavia, per arrivare sino a 500. Gli operai (cento, al momento) lavoreranno per tutto l’anno a una temperatura costante di 23 gradi, garantita da un reticolo sotterraneo di 80 km di tubi. In azienda lavorano anche 100 impiegati, per un totale di 200 persone. L’obiettivo, dichiarato dallo stesso cavalier Grimaldi al margine dell’inaugurazione, è di ‘chiudere anzitempo’ i contratti di solidarietà avviati lo scorso ottobre, in un’annata certamente non facile per il mercato delle biciclette. Il settore, è bene ricordarlo, ha chiuso il 2023 con ricavi in calo per almeno 150 milioni di euro rispetto al 2022.

L'inaugurazione della nuova fabbrica della Bianchi a Treviglio
L'inaugurazione della nuova fabbrica della Bianchi a Treviglio

Italia prima in Ue per export biciclette

La buona notizia, resa nota da Confartigianato in occasione della Giornata mondiale della bicicletta (il 3 giugno), è che il nostro Paese risulta saldamente al primo posto, nell'Ue, per numero di biciclette non elettriche esportate: se ne vendono oltre confine 1.685.581, con una quota del 14,7% sul totale Ue.

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L’Italia, inoltre, è seconda in Europa per biciclette totali – sia elettriche che muscolari – vendute all’estero, con una quota del 12,1% sul totale Ue, pari a 1.860.095 unità. È quanto emerge da un focus realizzato dall’ufficio studi di Confartigianato, che sottolinea il ruolo cruciale svolto dagli artigiani: "veri protagonisti – si legge nel rapporto – della filiera italiana di produzione e riparazione delle biciclette, rappresentando il 61,5% delle imprese attive nel settore”. L'export vale complessivamente 1.149 milioni di euro, di cui 606 milioni di euro in componentistica e 543 milioni di euro in biciclette. Le regioni più vocate nella filiera della bicicletta sono Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna e Valle d'Aosta. Tra il 2019 e il 2022 la nostra produzione di biciclette ha segnato una crescita del 34,7%.