Elezioni comunali, la Lega non vince neanche a Pontida: il “sacro feudo” espugnato da Fratelli d’Italia

Nella storica roccaforte leghista il partito di Matteo Salvini è stato superato dalla forza di Giorgia Meloni. Ma Giorgio Gori, del Partito democratico, è il candidato il più votato

Uno degli storici raduni della Lega Nord sul pratone di Pontida

Uno degli storici raduni della Lega Nord sul pratone di Pontida

È il “sacro suolo” sopra cui sventola la bandiera della Padania e dove ogni anno, tra le note di Giuseppe Verdi, il popolo leghista viene chiamato a raccolta. È il feudo storico di Umberto Bossi: quel paese arroccato nelle colline bergamasche che risponde al nome di Pontida. Eppure oggi quella roccaforte è caduta nelle mani meloniane: alle ultime elezioni comunali, per la prima volta, la Lega non è il primo partito votato dai pontidesi.

Nel piccolo comune, che conta poco più di tremila anime, Fratelli d’Italia ha vinto con 513 voti (il 33%). La Lega si arrende al secondo posto, con 340 voti (22%). Segue il Partito democratico con 301 voti (19%). Il candidato più votato è il capolista Giorgio Gori, sindaco uscente di Bergamo, di centrosinistra. Giorgia Meloni ha avuto 99 voti, mentre la capolista della Lega, Silvia Sardone, si è fermata a 44.

I risultati della Lega alle elezioni europee, complessivamente, sono stati molto deludenti. Il partito di Matteo Salvini ha ottenuto il 9% ed è stato superato da Forza Italia (al 9,6%) che, sotto al guida di Antonio Tajani, ora è pronta a diventare la seconda forza della maaggioranza di Governo.

Chi è il nuovo sindaco

“Da anni a Pontida c'è voglia di cambiamento. Volevamo rinnovare il Paese e siamo contenti che i cittadini ci abbiamo aiutato e votato. Ora siamo pronti per iniziare a lavorare e non vediamo l'ora di iniziare a farlo". Davide Cantù, 28 anni ancora da compiere, è il nuovo sindaco di Pontida, il primo non leghista dopo vent’anni.

Consapevole che aver sottratto alla Lega lo storico territorio, tiene a riportare i piedi sul “pratone”: “Sappiamo ovviamente cosa significa la vittoria a livello nazionale, ma non ci riguarda. Noi vogliamo solamente fare il bene di Pontida e vogliamo che il paese torni ai suoi cittadini: Pontida è dei pontidesi”.

Non saranno più graditi quindi i tanti leghisti che dal Nord e ormai da tutta Italia affollano Pontida per lo storico raduno? “Non vedo il problema, se si hanno tutte le autorizzazioni”, risponde il neo sindaco, che alle urne ha battuto non solo il primo cittadino uscente del Carroccio Pierguido Vanalli, fermo al 32,3% delle preferenze, ma anche la candidata del Partito popolare del Nord-Grande Nord, Francesca Losi, che ha raccolto il 15%.

Lista civica e giovane

Non è stata la concorrenza degli ex leghisti, però, a far vincere Cantù, che con il suo 52,71% dei consensi supera la somma dei voti presi dai due sfidanti. Il merito – spiega – è della sua lista 'Viviamo insieme Pontida', che è e vuole restare, rigorosamente civica. “Non siamo associati a nessun partito”, tiene a precisare il neo sindaco.

“Siamo 13 cittadini di Pontida che volevano rinnovare il paese. Siamo sul territorio da dieci anni come minoranza, da anni qui c'è voglia di cambiamento e siamo contenti che ora la popolazione abbia deciso di farlo” dice, sottolineando come il ricambio non sia solo politico, ma anche anagrafico. "Nella mia lista ci sono tanti under 30, quattro oltre a me, e sono tutti stati eletti. Anche questo dimostra che la popolazione vuole un rinnovamento. Siamo contenti che le persone ci abbiano dato la fiducia”.