MICHELE ANDREUCCI
Politica

Neogenitori in Consiglio comunale da remoto: il Pd adesso ci riprova a Bergamo

Dopo il tentativo fallito a Treviglio e la bufera sul caso di Silvia Colombo

Il consiglio comunale di Bergamo verrà presentata una mozione per consentire di seguire le sedute in remoto

Il consiglio comunale di Bergamo verrà presentata una mozione per consentire di seguire le sedute in remoto

Bergamo – Il Pd ci riprova. Questa volta a Bergamo, dopo il tentativo, fallito, fatto alcuni mesi fa a Treviglio. Supportato dalle altre forze di maggioranza, presenterà in Aula una mozione per modificare il regolamento del Consiglio comunale per consentire la partecipazione da remoto alle sedute ai neogenitori nel primo anno di vita del bambino, o a due mesi dal parto in caso di particolari problemi, o per problemi di salute di una certa complessità, che impediscano temporaneamente al consigliere di essere presente.

“Sia chiaro - sottolineano il segretario cittadino dem e consigliere comunale Alessandro De Bernardis e la capogruppo Francesca Riccardi -che l’intento non è svilire l’importanza della presenza in Aula, resta saldo il principio che il Consiglio si fa in presenza ed è la presenza in aula che dà dignità all’istituzione”. “Io stessa - precisa Riccardi - ho sperimentato personalmente di andare in Consiglio con un bambino piccolo. È per questo che da anni mi batto per la possibilità da remoto”. Dal punto di vista tecnico, in Aula verrà presentata una mozione. “A differenza di una delibera di Consiglio - spiega il segretario cittadino del Pd -ha un iter più veloce e consente anche una gestione più snella, a livello tecnico. Contiamo di portare la mozione nel primo Consiglio utile dopo Pasqua, per rendere operativa la modifica per l’estate”.

A Treviglio a rompere le uova nel paniere era stato il centrodestra. La mozione della consigliera Matilde Tura (Pd), che chiedeva la possibilità di partecipazione da remoto per i neogenitori o per donne con gravidanza a rischio, era stata bocciata. Con un lungo strascico di polemiche per le parole della consigliera di Fratelli d’Italia Silvia Colombo: “Nella vita capitano cose belle come la nascita di un figlio o cambiare lavoro o cose brutte come la malattia, allora forse bisogna riguardare le proprie priorità, e a quel punto bisogna dimettersi”, aveva dichiarato. A Tura era arrivata la solidarietà di tutto il partito, che ora chiede appunto che a Bergamo venga introdotta la possibilità dello smart working per i consiglieri. “Ci auguriamo - conclude Riccardi - che la proposta incontri il voto favorevole anche delle opposizioni”.