Bottanuco (Bergamo), 30 agosto 2024 – Manca un minuto alle sette di sera quando Sergio Ruocco esce, accompagnato dai genitori di Sharon, vicini, prottetivi. "Facciamo solo una dichiarazione", premette Bruno Verzeni. Sergio legge un breve comunicato, che in parte ricalca quello letto qualche ora prima dal padre di Sharon. "Dopo un mese di incertezza, la notizia finalmente mi ha dato un po' di sollievo perché cancella tutte le illazioni dette su di noi. La mia vita è cambiata per sempre. Nulla mi potrà ridare Sharon e i bei momenti passati insieme. Manterrò vivo il suo ricordo per sempre e so che mi aiuterà a proseguire la mia vita. Ringrazio i carabinieri e la procura di Bergamo per la competenza e la tenacia dimostrate. Inoltre ringrazio coloro che con la loro testimonianza hanno permesso di giungere al risultato di oggi".
Come ti senti dopo questa notizia, chiede un giornalista? "Meglio sicuramente", è la risposta. Hai sentito molta pressione su di te? "Direi non più di tanto". Mezz'ora dopo si allontana sulla Clio con alla guida Melody, la sorella di Sharon.
I genitori di Sharon
"A un mese dalla morte di nostra figlia, la notizia di oggi ci solleva, anche perché spazza via anche tutte le speculazioni che sono state fatte sulla vita di Sharon e di Sergio", aveva affemato qualche ora prima il padre di Sharon, leggendo un breve comunicato con a fianco la moglie, la figlia maggiore Melody e il figlio più giovane Christopher. "Grazie a coloro che hanno testimoniato e hanno permesso di arrivare ai risultati di oggi. Vogliamo che l'assurda e violenta morte di Sharon - ha proseguito Bruno Verzeni, con la voce a tratti rotta da dolore e fatica - non sia vana e provochi in tutti maggiore sensibilità al tema della sicurezza del nostro vivere. Ci affidiamo a Dio per aiutare noi e Sergio a convivere con il nostro dolore e con il pensiero di quello che nostra figlia ha subito".