
Il gol di Mateo Retegui dell’1-1
Bergamo, 27 aprile 2025 – L’Atalanta pareggia in casa 1-1 contro il Lecce e rallenta nella corsa Champions, pur mantenendo il terzo posto solitario a quota 65, pagando il conto a una gara condizionata dal rinvio e dal clima irreale che ha preceduto la gara, con lo stadio in silenzio per un quarto d’ora, gli applausi sinceri di tutto il pubblico bergamasco ai giocatori leccesi e un enorme drappo nero a lutto nel settore ospiti con la scritta GRAZIANO.
Partita che il Lecce non voleva giocare, come ha ribadito la società salentina nero su bianco in un duro comunicato diramato un’ora prima del match: “L’US Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare”.

Per questo il Lecce ha scelto di indossare una maglia bianca senza loghi o stemmi e la scritta nera NESSUN VALORE NESSUN COLORE. Alla fine si è giocato, in un silenzio tombale per i primi 15 minuti, poi una durissima contestazione, sempre contro la Lega Calcio, da parte degli ultras nerazzurri della Curva Nord, con un ripetuto lancio di fumogeni in campo che ha costretto ad un minuto di stop del gioco per rimuoverli.
Il Lecce ha spinto nel primo tempo con le ripartenze, trovando la rete con il rigore di Karlsson causato da un maldestro fallo di mano in mischia di Hien. L’Atalanta ha dominato la prima mezz’ora della ripresa assediando il Lecce nel suo bunker difensivo, rischiando però lo 0-2 su un contropiede al 55’ fallito sciaguratamente da un liberissimo raddoppio. Poi la fiammata nerazzurra: al 66’ Cuadrado viene steso in area da un calcio e ingenuo di Karlsson e dagli undici metri Retegui ha infilato la sua 24esima rete in campionato, eguagliando così il record di Pippo Inzaghi del 1996/97. Un minuto più tardi ancora Retegui in girata di testa e il palo a salvare Falcone dalla capitolazione. Finale con le squadre stanche, che si accontentano di un pareggio che tiene la Dea al terzo posto e consente al Lecce di respirare, salendo a 27, due punti sopra il terzultimo posto. Finisce con la Curva Nord che alza un coro per ‘Graziano’ e applaude i giocatori leccesi scesi in campo nonostante il lutto.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su