
L'esultanza dopo la rete di Pasalic
Genova, 15 maggio - L’Atalanta vince per 4-3 sul campo del Genoa e per il terzo anno consecutivo conquista un posto nella prossima Champions League, assicurandosi un introito economico di almeno 40 milioni. Con novanta minuti di anticipo, senza dover aspettare i risultati altrui, la Dea stacca il biglietto per la coppa regina, issandosi a quota 78 punti, conservando il secondo posto. Che a questo punto diventa l’ultimo obiettivo stagionale: basterà pareggiare domenica prossima al Gewiss Stadium contro il Milan per mettere in cassaforte anche il secondo posto del podio dietro l’Inter, un traguardo mai raggiunto in 114 anni di storia atalantina.
Ma intanto la festa bergamasca è per questa terza qualificazione in Champions, arrivata sul velluto, dopo un trimestre meraviglioso da 13 vittorie, 2 pareggi e la sola sconfitta sul campo dell’Inter a marzo, 41 punti in 16 giornate. Una marcia trionfale per l’Atalanta, che ha chiuso il cerchio battendo il Genoa a Marassi pur con qualche distrazione di troppo nella ripresa, con un finale sofferto, dopo un primo tempo assolutamente perfetto dei nerazzurri. Che hanno impiegato appena nove minuti per sbloccarla, con una triangolazione tra Duvan Zapata e Ruslan Malinovskyi con l’ucraino a smarcare il colombiano per che infilza Marchetti in uscita.
Quindicesima rete stagionale per Zapata, dodicesimo assist per Malinovskyi. Al 26’ i due attaccanti si scambiano i ruoli: Zapata fugge a destra all’ex Radovanovic, difende palla sulla linea e scodella in mezzo per un tocco a porta vuota di Malinovskyi alla sesta rete negli ultimi due mesi. La terza rete arriva un minuto prima dell’intervallo, ancora Malinovskyi ad avviare l’azione, per Hateboer che crossa in mezzo per la deviazione di Robin Gosens, all’undicesima rete in campionato. Secondo tempo aperto da una girandola dei cambi da entrambe le parti.
Proprio il nuovo entrato Shomurodov alla prima giocata sorprende un Djimsiti un po’ addormentato e accorcia sul 3-1. L’Atalanta reagisce fulminea: contropiede orchestrato da Miranchuk che serve Mario Pasalic, appena subentrato, che trova la rete del 4-1, andando a segno per la seconda volta in tre giorni. Da quel momento la Dea tira i remi in barca e il Genoa, che non accetta di farsi travolgere, al 66’ su un ingenuo fallo di mano di Gosens dimezza le distanze con un rigore trasformato dall’eterno Goran Pandev. Sembra chiusa, con un quarto d’ora al piccolo trotto, ma una distrazione di Pessina a metà campo avvia un contropiede del Genoa con Pandev che smarca Shomurodov che infila Gollini per il 3-4 a sette minuti dalla fine, facendo infuriare Gian Piero Gasperini. Finale con qualche affanno tra le urla di Gasp furibondo per la rimonta genoana. Ma al novantesimo la Dea fa festa: è di nuovo in Champions per il terzo anno consecutivo.
Genoa 3
Atalanta: 4
Primo tempo: 0-3
Genoa (4-3-1-2): Marchetti 6, Radovanovic 5, Masiello 5,5, Onguéné 5,5; Ghiglione 5,5 (57’ Portanova 6,5), Zajc 5 (47’ Caso 6,5), Rovella 6, Melegoni 6 (79’ Eyango 6), Cassata 5 (48’ Shomurodov 7); Destro 5 (47’ Pandev 7), Pjaca 5,5
Allenatore: Ballardini 6
Voto squadra 6
Atalanta (3-4-1-2): Gollini 6; Toloi 6,5, Romero 6,5, Djimisiti 5,5; Hateboer 6,5, De Roon 7, Frueler 6,5 (47’ Pasalic 6,5), Gosens 7 (75’ Palomino 6); Malinovskyi 7,5 (57’ Lammers 6 ), Miranchuk 6,5 (89’ Muriel sv), Zapata 7,5 (47’ Pessina 5,5).
Allenatore: Gasperini 7
Voto squadra 7
Arbitro: Marinelli 6
Marcatori: 9’ Zapata (A), 26’ Malinovskyi (A), 43’ Gosens (A), 48’ Shomurodov (G), 52’ Pasalic (A), 66’ rig. Pandev (G), 83’ Shomurodov (G)