Oggi domenica 26 gennaio compie 67 anni l’uomo dei miracoli e dei record sulla panchina dell’Atalanta: Gian Piero Gasperini, nato il 26 gennaio a Grugliasco, nella cintura torinese.
‘L’Alex Ferguson’ atalantino festeggerà oggi al centro sportivo di Zingonia - con una salutare crostata e un brindisi, che dividerà con il suo staff, la dirigenza e i giocatori - dopo una settimana perfetta, con il 5-0 di martedì in Champions allo Sturm Graz, con la qualificazione anticipata ai playoff, e la vittoria esterna per 2-1 ieri nel derby a Como.
Martedì a Barcellona Gasp vivrà la sua 420esima panchina in otto anni e mezzo vissuti tutti di un fiato con la Dea. La squadra che lo sta trasformando nel Ferguson nostrano, rendendolo il protagonista di una storia romantica, e ormai quasi anacronistica, nel calcio italiano di oggi dove i cicli degli allenatori in un club durano meno di una legislatura.
A Bergamo dal luglio 2016, il tecnico di Grugliasco punta a un record ormai dietro l’angolo: con la prossima saranno 10 le stagioni consecutive in serie A sulla stessa panchina, quella atalantina. Nei suoi primi otto anni e mezzo in nerazzurro Gasp ha collezionato un’Europa League, tre terzi posti in serie A, due quarti, un quinto, un settimo ed un ottavo, ha portato l’Atalanta sette volte alla qualificazione europea di cui quattro in Champions, ad un quarto e un ottavo di finale di Champions e ad un quarto e un ottavo di finale di Europa League, oltre a tre finali di Coppa Italia. Senza dimenticare il primato solitario in serie A vissuto per la prima volta dalla Dea tra novembre e dicembre.
In tutto - dal lontanissimo debutto nell’agosto 2016 in Coppa Italia contro la Cremonese, con una vittoria per 3-0 - ha guidato la squadra nerazzurra in 419 partite ufficiali (ovviamente è il recordman davanti a Mondonico a 299), con 220 vittorie, con una media del 52,5%, 97 pareggi e 102 sconfitte. Mentre il suo score in campionato è di 326 partite con 173 vittorie, 76 pareggi e 77 sconfitte.
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