Un’altra impresa da ricordare per l’Atalanta, stavolta meno roboante rispetto al successo di Liverpool, uscita indenne dalla bolgia del Velodrome con i suoi 65mila spettatori, con un pareggio 1-1 che vale mezza qualificazione alla finalissima di Dublino.
Ora la Dea dovrà solo vincere la partita di ritorno tra una settimana al Gewiss Stadium contro un Olympique Marsiglia, che in questa galoppata europea in casa aveva conquistato fino a stasera sei vittorie e un pareggio ma in trasferta nei turni a eliminazione diretta ha perso tre volte su tre.
Marsiglia, sospinto dal pubblico, che ha dimostrato tutti i suoi limiti offensivi, colpendo solo con il tiro da fuori, con la bordata di Mbemba al ventesimo del primo tempo rimbalzata sul palo prima di insaccarsi e con la saetta nel finale di Ounahi stampata all’incrocio dei pali. Per il resto tanto gioco dei francesi ma poca concretezza davanti alla porta.
L’Atalanta ha giocato meglio nel primo tempo, è partita fortissima trovando subito il gol con l’ormai incontenibile Scamacca (nono gol negli ultimi due mesi) ma ha poi subito il contraccolpo dell’infortunio di Kolasinac (in una serata in cui dietro mancavano anche Hien e Toloi) e del complicato adattamento tattico, con De Roon scalato da terzo difensore e Pasalic al suo posto da mediano.
Nel secondo tempo la Dea ha sofferto, anche se Musso non ha dovuto fare grandi parate, ma ha anche rischiato di segnare due volte in contropiede con Lookman e nel finale con Miranchuk.
Missione compiuta per i nerazzurri, perché era fondamentale non perdere a Marsiglia: ora la Dea è nella condizione ideale di potersi giocare l’accesso alla finale di Dublino nel bunker del Gewiss, davanti ai suoi tifosi, tra una settimana.
Questo è un risultato importante contro un Marsiglia che sul proprio campo riesce a dare il meglio e che quest’anno ha perso una sola volta in casa, contro il PSG”, ha confermato Gasp nel dopo gara.
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