Frenata Atalanta. Tre pareggi a cavallo di fine e inizio anno, con in mezzo la sconfitta in Supercoppa contro l’Inter, e adesso il ko interno contro il Napoli a chiudere una striscia stellare di quindici risultati utili consecutivi. L’Atalanta inciampa nella serata più importante, lo spareggio scudetto contro il Napoli, con il vantaggio del fattore campo, ma il peso della battaglia di martedì sera contro la Juventus ha zavorrato le gambe in alcuni momenti e il pensiero di un’altra gara da scintille tra 72 ore in Champions contro lo Sturm Graz non ha aiutato.
Troppe gare, troppe due alla settimana da agosto, troppe quando hai contro il Napoli di Conte che ha tutta la settimana per preparare al meglio le partite. Una differenza di calendario e di impegni che si è vista, perché la Dea ha impostato il suo spartito, con due parentesi di pressing importante, da dieci minuti l’una, che hanno portato al vantaggio di Retegui e poi al 2-2 di Lookman, ma ha poi faticato a reggere la reazione del Napoli con la velocità di Neres e la fisicità di Anguissa, Mc Tominay e davanti del pivot Lukaku che alla fine l’ha decisa.
Sconfitta che complica la corsa per il sogno scudetto, con un meno sette dal Napoli che ora sembra una montagna da scalare, ma ci sono ancora 17 giornate da giocare e subito, dietro l’angolo, la volata per i primi otto posti Champions: martedì arriva lo Sturm Graz, una settimana dopo la trasferta sul campo del Barcellona, in mezzo il derby lombardo a Como.
Non c’è tempo per i nerazzurri per fermarsi a leccarsi le ferite dopo questa sconfitta, dolorosa, ma Gasperini dovrà comunque rimettere benzina nel serbatoio delle energie fisiche. Intanto Gasp ha ritrovato davanti il miglior Retegui, due gol pesanti in quattro giorni, ora deve ritrovare anche un De Ketelaere che non sta incidendo, per ripartire subito.
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