Duecentonovanta euro. Una miseria. E’ il ridicolo prezzo di una domenica follia, l’ennesima dei tornei giovanili, che getta sempre più nel fango il pallone dilettantistico. Un fallo di gioco, il parapiglia in campo, gli insulti e le minacce, fino all’invasione di campo dei genitori. E poi la “morbidissima“ decisione del giudice sportivo, con una sanzione “pilatesca“ che di punitivo nulla ha: 120 euro per gli Oratori Alzanese, 170 per la Tritium. A rendere tutto ancor più assurdo è la cornice di queste vergognose scene da far west, ovvero il campo dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Nese (Bergamo), a pochi passi dalla chiesa parrocchiale. Lì era in programma la partita fra le due squadre, valida per gli ottavi di finale del Trofeo Cassera e riservato alla categoria dei 2007 (Allievi) e quando ormai la gara era agli ultimi giri di lancette è scoppiato il finimondo, in campo e fuori: prima il quarto gol dei padroni di casa, poi qualche parola di troppo fra i contendenti, quindi un fallo di gioco (probabilmente un calcio al volto) ritenuto violento dagli ospiti. La miccia è accesa, si scatena una maxi-rissa fra le urla degli adulti sugli spalti. Quando poi un giocatore della Tritium prende a sua volta a pugni un calciatore avversario, sembra di essere in un ring aperto a tutti: almeno un paio di papà discretamente atletici scavalcano la recinzione e piombano sul terreno di gioco dove nel frattempo l’arbitro, spaventato e impossibilitato a prendere provvedimenti disciplinari, fischia la fine del match. Interminabili minuti di follia mal spiegati il 26 gennaio scorso da un comunicato pubblicato dagli organizzatori del Torneo sui canali “social“, dopo che in un primo momento era stato omologato il risultato del campo.
Il rapporto
"Il direttore di gara - si legge -, con supplemento di rapporto... specifica che, durante la gara, al 50 minuto del secondo tempo, dopo la segnatura della quarta rete della società Oratori Alzanese è scoppiata una rissa tra i calciatori delle due squadre nella quale non ha potuto identificare i responsabili denotato il caos generatosi. In aggiunta, alcune persone identificate come sostenitori della società Tritium Calcio provvedevano a scavalcare la rete di recinzione entrando sul terreno di giuoco".
Il comunicato
Nonostante il referto, le sanzioni sono state molto blande, come detto 120 euro per la società padrona di casa e 170 per la Tritium. Anche se adesso il Comitato Regionale Lombardo vuol vederci chiaro e a tal proposito nelle ultime ore ha diffuso un lungo comunicato: "Il Comitato Regionale Lombardia e la Delegazione provinciale di Bergamo condannano con assoluta fermezza i fatti di violenza avvenuti durante la gara del torneo provinciale “Trofeo Cassera” categoria Allievi fra le società Oratorio Alzanese e Tritium calcio del 22 gennaio scorso. Appare evidente che dalle sanzioni applicate non risulti la gravità dei fatti come invece evidenziata dal materiale video diffuso in questi giorni e pertanto CRL e Delegazione ritengono necessario vengano effettuati ulteriori accertamenti, per chiarire i fatti e le responsabilità di tutti coloro che hanno partecipato all’increscioso episodio, attraverso gli organi competenti al fine di pervenire alle conclusioni più idonee in sede di giustizia sportiva. Si ribadisce qui che ogni forma di violenza in campo, negli spogliatoi e sugli spalti viene ripudiata dal mondo del calcio dilettantistico, e soprattutto del calcio giovanile, e va contrastata in ogni modo. Si invitano dirigenti, calciatori, allenatori, sostenitori e familiari dei tesserati a mantenere sempre un comportamento consono ai valori dello sport collaborando per raggiungere con unità d’intenti l’obbiettivo comune della piena correttezza sportiva a tutti i livelli".
Sdegno
Solo “sdegno“ e niente più da parte degli organizzatori del torneo: "Biasimando i fatti accaduti durante le gare dell’ultimo turno, si invitano le società ad attivarsi e mantenere durante le partite dei Tornei il massimo rispetto e corretteza che da sempre contraddistinguono le nostre manifestazioni, raccomandando ai propri tesserati un comportamento sportivo e idoneo. Eventuali gravi comportamenti che dovessero verificarsi nel corso delle gare della fase finale verranno pesantemente sanzionati". Probabilmente il pugno di ferro andava usato subito, quanto accaduto era più che sufficiente per adottare provvedimenti molto più severi. E invece no, si è scelta la strada del buonismo (un po’ come accaduto la settimana scorsa dopo la sfida Academy Legnano-Bosto, con gara under 15 sospesa per rissa e un mese di squalifica per l’allenatore di casa "per il suo comportamento intimidatorio ed aggressivo nei confronti del tecnico avversario"). Resta una triste e bruttissima vetrina per il nostro calcio. Quello dei giovani, quello del rilancio, quello del futuro.