Un totale di diciotto gol che hanno fatto volare l’AlbinoLeffe ad un passo dal sogno serie B, fino alla semifinale playoff persa solo ai supplementari con l’Alessandria, poi promossa in cadetteria. Una stagione, quella appena alle spalle, comunque da incorniciare per Jacopo Manconi, il “bomber“ della celeste. Il centravanti è stato infatti premiato, nel nuovo centro sportivo di Zanica, col riconoscimento riservato al capocannoniere del girone A di serie C. Il premio è stato consegnato da Paolo Bianchet, referente dell’Associazione italiana calciatori della Lega Pro. "Sono molto contento, questo premio è il frutto di un duro lavoro – le parole del classe 1994 – individuale e di squadra, dopo una stagione indimenticabile. Voglio ringraziare tutti i miei compagni e la società per avermi aiutato nel raggiungimento di un traguardo così prestigioso".
Dedica speciale, poi: "Questo premio lo dedico alla mia famiglia, alla famiglia della mia compagna, Daniela, e ovviamente sia a lei che alla nostra piccola Amelìe. È anche grazie a loro e alla loro vicinanza se ho segnato tanto". Il calciatore, tra l’altro, non ha certo perso il vizio del gol nemmeno in questo inizio di stagione: già 4, infatti, i centri realizzati in sole 3 partite di campionato. Nel 3-5-2 disegnato l’anno scorso dall’allenatore Marco Zaffaroni, ora in serie B a Cosenza, Manconi ha fatto faville in coppia con Sacha Cori. E il mister di quest’anno, Michele Marcolini, non ha certo voluto variare lo spartito affidando alle due punte le chiavi del reparto offensivo.
Manconi è arrivato all’AlbinoLeffe dopo un’ottima parentesi alla Giana, sempre in serie C: con la squadra di Gorgonzola, nel 2020, aveva segnato 5 gol in 8 partite. Qualche infortunio ed altrettante incomprensioni, in passato, hanno limitato il talento cristallino di un giocatore estremamente veloce e tecnico, capace di “strappare“ in men che non si dica e segnare in tanti modi. In passato ha assaggiato anche la serie B:15 partite e 4 reti a Trapani nel 20162017. Poi Novara, Carpi, Livorno, Perugia e Gubbio prima di tornare in Lombardia. E ora, l’AlbinoLeffe, se lo tiene ben stretto.
L.M.