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Scherma, il fairplay della bergamasca Mariaclotilde Adosini conquista la Francia

Alla Coppa del mondo Under 20 di spada femminile, la giovane atleta ammette l'errore dell'arbitro e rinuncia alla vittoria. "Rispetto della mia avversaria e del nostro sport, lo rifarei"

Mariaclotilde Adosini con Laura Flessel (foto Federscherma)

Bergamo - Trentasettesima in classifica finale, prima in quella del fair play. Mariaclotilde Adosini, atleta della Scherma Bergamo, si è resa protagonista di un episodio di grande valore umano e sportivo durante la prova di Coppa del mondo Under 20 di spada femminile disputata a Beauvais, in Francia, sabato 18 febbraio.

Dopo aver superato agilmente il primo turno con un girone perfetto, l'atleta lombarda si è trovata di fronte alla francese Juliette Baudinot in un match valido per l'ingresso nelle prime 32. Lo ha vinto 15-14 ma dopo qualche minuto è stata richiamata in direzione di torneo. A seguito di un ricorso presentato dai francesi e della conseguente revisione delle immagini, infatti, è stato notato come l'arbitro avesse sbagliato assegnando una stoccata di troppo all'azzurra quando era sotto per 13-12, regalandole di fatto il pareggio.

Adosini è stata messa davanti a un bivio. Il direttore di torneo le ha infatti spiegato che l'assalto era ufficialmente vinto e omologato, da regolamento non si sarebbe dovuti tornare indietro, ma le ha chiesto se lei volesse rimettersi in pedana per tirare l'ultimo minuto partendo dal 13-12. La risposta della giovane bergamasca è stata affermativa, le atlete sono tornate in pedana e la transalpina ha poi vinto il match. "La notizia mi ha colto di sorpresa, impreparata - racconta Mariaclotilde Adosini sul sito della Federscherma - per un attimo tanti pensieri hanno affollato la mia testa. Ma ciò che per me più contava in quel momento, tanto da prevalere senza alcuna esitazione, era scegliere quale fosse l'azione moralmente giusta da fare. Nonostante potesse sembrare facile accettare la vittoria già proclamata, ho sentito che tornare in pedana, per ri-disputare quell'ultimo minuto, sarebbe stato più corretto nei confronti dell'avversaria, nel rispetto del nostro sport". Nessun rimpianto per la scelta fatta: "Ho perso, pazienza. Lo rifarei ancora. Perché la natura di questa scelta è dovuta agli insegnamenti ricevuti dalla mia famiglia, dalla mia sala scherma e in particolare dal mio maestro Francesco 'Ciccio' Calabrese". U

Un gesto che comunque non è stato ignorato. Prima delle finali, infatti, Mariaclotilde Adosini è stata chiamata al centro del parterre principale, accanto a un'icona dello sport francese come Laura Flessel, plurimedagliata olimpica e mondiale nella spada ed ex ministra dello Sport, per riconoscere pubblicamente il suo fair play. Il pubblico transalpino ha omaggiato la giovane atleta bergamasca con una standing ovation.