Un miracolo sportivo. Un miracolo fisico e umano. Sofia Goggia è la donna dei miracoli. Un po' perché dal 4 marzo 2017, data della sua prima vittoria in Coppa del Mondo, sta tenendo alto il nome dell'Italia nello sci mondiale e un po' perché forse soltanto lei è riuscita nell'impresa di vincere una medaglia d'argento alle Olimpiadi solo 23 giorni dopo un infortunio che a quelle Olimpiadi ha rischiato di non farla neppure partecipare. Già, "lesione parziale del legamento crociato e mini frattura al perone": recitava così la diagnosi dopo l'infortunio patito a Cortina il 23 gennaio. Una diagnosi che, arrivando a meno di un mese dalle Olimpiadi di Pechino, aveva messo in forte dubbio la partecipazione della 29enne sciatrice bergamasca. La quale invece non solo ha partecipato alla gara di discesa libera, ma ha anche conquistato la medaglia d'argento dietro la svizzera Corinne Suter.
"Mi sono sempre detta che se fossi riuscita a superare la prova che mi è stata data dopo Cortina, questa caduta, probabilmente la gara di discesa sarebbe stata la parte più facile per me. Ho trovato una forza incredibile dentro di me, e viaggiavo con una sorta di luce. Sono contenta di aver dato tutto per essere qui oggi, sono contenta e grata di aver potuto ottenere un'altra medaglia, e sono contenta di me stessa" ha commentato Sofia Goggia dopo la gara.
Eppure il fenomeno bergamasco non si accontenta, nonostante l'impresa: "Ho dato tutto quello che potevo. Sono stata davvero felice della mia sciata. Sentivo che la velocità c'era nella parte alta perché saltavo molto ovunque. Mi dispiace per l'ultima parte, sentivo che forse in alcune parti della pista avevo un po' di vento contro, ma è qualcosa che non puoi controllare. Alla fine sono felice del mio risultato, perché essere qui alle Olimpiadi dopo il mio incidente a Cortina non era affatto garantito".
E già Sofia pensa al futuro: "Io a Cortina nel 2026 ci sarò, anche perché si respirerà lo spirito olimpico e sarà la mia alba del tramonto agonistico", una risposta a quanto detto dalla compagna di squadra, Federica Brignone, che aveva apertamente criticato la logistica dei Giochi olimpici di Milano Cortina 2026.
Insomma, Cortina nel destino. Anche se quello patito in Veneto per Sofia Goggia è stato solo l'ultimo di una serie di infortuni che ne hanno messo a rischio la carriera negli ultimi anni: due cadute a Garmisch, nel 2020 e nel 2021, l'hanno tenuta lontana dalle piste da sci per diverso tempo. Eppure lei, anche dopo quei brutti momenti, è riuscita a rialzarsi. E a mostrare al mondo come si fa a tornare grandi e a vincere. Come si fa a rialzarsi dopo le difficoltà. E a tornare ancora più forti.